Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Glauco, un designer industriale di maschere antigas di mezza età, è sempre più stanco della sua occupazione. Dopo aver discusso dell'alienazione con un collega in fabbrica, torna a casa. Sua moglie è a letto con mal di testa ma gli ha lasciato la cena, che è diventata fredda. È insoddisfatto del cibo e inizia a prepararsi un pasto gourmet. Mentre raccoglie gli ingredienti scopre una vecchia rivoltella avvolta in un giornale del 1934 con il titolo "Dillinger è morto" e un resoconto della morte del famoso gangster americano. Glauco pulisce e restaura la pistola mentre continua a cucinare la sua cena, poi la dipinge di rosso a pois bianchi. Mangia il suo pasto, guarda la televisione e proietta filmati amatoriali, ascolta musica e seduce la cameriera. Con la pistola mette in atto più volte il suicidio. All'alba spara tre volte alla testa alla moglie mentre dorme. Poi si reca al mare dove trova lavoro come chef su uno yacht diretto a Tahiti.
Probabilmente uno dei migliori film del regista italiano, una surreale allegoria sul capitalismo che lascia ampi spazi alle intepretazioni più disparate, con un cast straordinario e decisamente all'avanguardia. Per amanti del cinema di livello e di sfida.
Probably one of the best films by the Italian director, a surreal allegory on capitalism that leaves ample space for the most disparate interpretations, with an extraordinary cast, and decidedly cutting-edge. For high-level and challenging cinema lovers.
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