Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Nel lontano futuro, l'universo conosciuto è governato dall'imperatore Padishah Shaddam IV. La sostanza più preziosa dell'impero è la spezia melange, che prolunga la vita ed espande la coscienza. La spezia consente inoltre alla Gilda Spaziale di piegare lo spazio, consentendo viaggi interstellari sicuri e istantanei. La Gilda chiede a Shaddam di avere chiarimenti su una cospirazione che potrebbe mettere a repentaglio per sempre la produzione delle spezie. Shaddam rivela di aver trasferito il potere e il controllo del pianeta Arrakis, l'unica fonte della spezia, alla Casa Atreides. Tuttavia, una volta arrivati, gli Atreides verranno attaccati dai loro acerrimi nemici, gli Harkonnen, insieme alle truppe Sardaukar di Shaddam. Shaddam teme gli Atreides a causa delle notizie di un esercito segreto che stanno costruendo. Lady Jessica, la concubina del Duca Leto Atreides, è un'accolita del Bene Gesserit, una sorellanza esclusiva con abilità fisiche e mentali avanzate. Come parte di un programma di allevamento durato secoli per produrre il Kwisatz Haderach, un "essere superiore" a livello mentale che il Bene Gesserit avrebbe usato a proprio vantaggio, a Jessica fu ordinato di avere una figlia ma disobbedì e diede alla luce un figlio, Paul Atreides. Paul viene messo alla prova dalla Reverenda Madre Mohiam per valutare il suo controllo degli impulsi e, con sua sorpresa, passa.
Ho fatto un esperimento: poco prima dell'uscita del remake "espanso" di Dune diretto da Villeneuve, ho rivisto (lo avevo visto al cinema quando uscì, pensate un po') il Dune di Lynch, e l'ho trovato un po' goffo, e probabilmente, nonostante il romanzo di Herbert abbia quel giusto tocco "fuori di testa" che può piacere al regista di Missoula, Montana, non è abbastanza strano per adattarsi alle sue preferenze. E chissà quanti altri fattori esterni contribuirono a rendere questo film, probabilmente il suo meno riuscito. Eppure, ha comunque un certo fascino malato.
I did an experiment: shortly before the release of the "expanded" remake of Dune directed by Villeneuve, I saw Lynch's Dune again (I had seen it at the cinema when it came out, think about it) and I found it a little clumsy, and probably, although Herbert's novel has the right "out off mind" touch that the director from Missoula, Montana might like, it isn't strange enough to suit his preferences. And who knows how many other external factors contributed to making this film probably his least successful. Yet, it still has a certain sick charm.
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