Domani
la mia camicia sarà pulita,
le mie pupille bianche,
il mio passo fermo,
i calzoni stirati,
le scarpe lucide,
e la mano non deve tremare,
costi quel che costi.
Non ti potrò baciare
perché anche tra noi due l'attesa è sacra
e la diffidenza necessaria.
Forse comincerò a prenderti la mano,
poi non saprò come continuare,
farò di tutto perché tu non capisca
l'indifferenza che in questo mondo ci perseguita.
Stanotte allenerò le mie labbra a sorridere
e dovrò quindi pensare a lavarmi fino alla morte i denti.
Vorrei piacerti come un tempo
ma la mia pelle è stanca
e non posso nascondere il mio volto.
Dovresti essere forte e dirmi,
lasciandomi alla mia vita di sempre,
che ormai per te sono un estraneo
e che ha ragione la gente
quando dice che merito la solitudine.
Ma guarda tu che cosa ti dico;
sarebbe molto meglio per te
che te ne andassi
prima di incontrarmi.
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