No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091023

terminal(i)


The Living End - di Gregg Araki 1992


Giudizio sintetico: si può vedere


Jon, critico cinematografico gay, timido e riservato, amicissimo di Darcy, si scopre HIV positivo, e il mondo sembra crollargli addosso. Luke, macho gay on the road senza provenienza e senza direzione, lo incrocia più volte senza accorgersene, e dopo un paio di peripezie, durante le quali, nella prima si procura una pistola (minacciato da due lesbiche), nella seconda uccide, con la stessa pistola, tre omofobi che stavano dando la caccia a qualche gay con mazze da baseball, si imbatte proprio in Jon che sta girovagando in macchina. Jon, tenero di cuore, lo accoglie a casa sua, e lì scopre che Luke non ha nessuna paura del fatto che lui è sieropositivo. Dopo alcune scaramucce, Luke convince Jon a partire, per non si sa dove.


Terzo film di Araki, girato a bassissimo budget (non sono sicuro, sembra un super8 a colori), è stato (a ragione) definito una specie di Thelma & Luise al maschile (la sequenza di Luke che viene "caricato" dalle due lesbiche è come fotocopiata da quel film, omaggio o parodia non ci è dato sapere), ma senz'altro più disperato, come del resto non potevamo che aspettarci da un Araki agli inizi. Si intravede la follia scioccante di Doom Generation, con un tema che, purtroppo, l'opinione pubblica non considera più all'ordine del giorno come allora. Gli interpreti sono giusti, la colonna sonora scoppiettante, i riferimenti musicali nei dialoghi abbondano, i dialoghi stessi sono sboccati e brillanti, nichilisti al punto giusto.

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