No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120925

cambio di strategia

Game Change - di Jay Roach (2012)

Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: ve lommaginate 'sa succede vi?

Nel 2010, due anni dopo la corsa alla presidenza USA del 2008, Steve Schmidt, stratega di campagne elettorali e di pubbliche relazioni, e nel 2008 a capo del team di John McCain, rilasciò un'intervista al programma 60 Minutes su quella campagna, e specialmente a proposito della scelta di Sarah Palin come vice di McCain. Contro Barack Obama, definito una rockstar, ci voleva una scelta di rottura con la base del partito, ci voleva una persona che catalizzasse nuovi flussi di voto. Ecco quindi che Game Change ci mostra come avvenne la decisione, come fu comunicata all'allora Governatrice dell'Alaska, e come inizialmente si dimostrò talmente agguerrita e carismatica, tanto da far rimontare il loro ticket, nei sondaggi, nei confronti di Obama. Ma alla lunga, sia la totale impreparazione della Palin, soprattutto sulla politica estera, sia l'avventatezza della scelta del team di Schmidt stesso, mostrarono la corda: una serie di gaffes micidiali, da parte della Palin stessa, e la sua instabilità emotiva, fecero crollare un castello di carte.

Tratto dal libro Game Change: Obama and the Clintons, McCain and Palin, and the Race of a Lifetime, dei due giornalisti politici John Heilemann e Mark Halperin, questo film per la tv, ovviamente della HBO (e chi, se non loro?), diretto da Jay Roach (a me ha sorpreso, essendo stato il regista di film buffi, a volte molto buffi, ma tutto sommato sciocchini come i tre Austin Powers, Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi?, A cena con un cretino - il remake del francese La cena dei cretini -; ma leggo che è capace anche di cose come Recount, film sulla settimana che seguì le elezioni presidenziali USA del 2000 e sul riconteggio dei voti in Florida, sempre però per la tv, sempre per la HBO) con una buona mano e con un ottimo ritmo, ci racconta un punto di vista su una "parentesi" di storia statunitense recente. Il film è godibile, e al tempo stesso ci porta non tanto dentro al meccanismo politico statunitense (di recente ci aveva pensato, e bene, Le idi di marzo), quanto dietro alle manipolazioni che i politici intentano verso l'opinione pubblica (sempre statunitense, ma la cosa si sta diffondendo, come potete facilmente intuire). Sarà che questo tipo di film, personalmente, mi piace molto, ma ho avuto anche la netta impressione che Roach sia stato anche molto bravo a dirigere gli attori. Anche se un cast del genere dà l'impressione di potersi dirigere da solo. Julianne Moore è una più che convincente Sarah Palin; Woody Harrelson è Steve Schmidt; Ed Harris è John McCain. Sono tutti molto bravi. C'è anche Peter MacNicol (l'indimenticabile "Biscottino", nella versione italiana, di Ally McBeal) nei panni di Rick Davis, altro consulente di McCain; ma nonostante i grossi nomi, quella che mi ha più colpito è stata Sarah Paulson, che interpreta Nicolle Wallace (altra vera consulente). Mi era molto piaciuta in Studio 60 on the Sunset Strip, ed in questo Game Change ho avuto la conferma che è davvero brava.

3 commenti:

monty ha detto...

due considerazioni:

1) per pura coincidenza ho letto
oggi su repubblica di un premio
dato alla moore per questo film
e avevo in canna di chiederti
se lo conoscevi.

2 (per intenditori):
hai dimenticato di scrivere che questo
è il secondo ahem... film sulla Palin
:D

jumbolo ha detto...

l'ho visto in aereo in maggio di ritorno dal kenya, ed essendo clamorosamente in ritardo con le recensioni, ne ho scritto lo scorso mese, programmandola per i primi di ottobre. avendo letto ieri i risultati degli emmys, ho prontamente anticipato la rece ad oggi, in modo da soddisfare i curiosi, quindi vedo che ho fatto bene.
la palin, in realtà, negli states è stata bersaglio perfino di parodie comiche (e con questo film si capisce molto bene perchè, e che non fosse così difficile), forse la più famosa (la cui eco è arrivata fin da noi) quella di Tina Fey al Saturday Night Live.
naturalmente tu ti riferisci alla sua interpretazione da parte della grande Lisa Ann...

jumbolo ha detto...

...tra l'altro, la storia della mia visione di "game change" è curiosa; avevo calcolato i tempi al secondo, durante il volo dubai-roma, tant'è che l'atterraggio mi ha fregato, e arrivato a casa me lo sono dovuto cercare, per vedere gli ultimi 15 secondi, con l'ultima battuta di woody harrelson...