No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130119

la redazione

The Newsroom - di Aaron Sorkin - Stagione 1 (10 episodi; HBO) - 2012

Manhattan, New York. Alla Atlantic Cable News, ACN, una rete tv via cavo, Will McAvoy è la star dei notiziari, ma c'è in corso una sorta di rimpasto nella sua redazione. Charlie Skinner, il Presidente della divisione news, ha deciso di assumere MacKenzie McHale come executive producer di News Night, il telegiornale di informazione ed approfondimento serale, condotto appunto da Will. Ci sono alcune cose da sottolineare: Mac è una ex inviata di guerra, brava, esigente, inglese, una delle migliori produttrici in giro, ma soprattutto è la ex di Will. E c'è da aggiungere che la storia è finita davvero male: Will scoprì che Mac l'aveva tradito con un altro giornalista (della carta stampata), ma in realtà lei era ancora innamorata di Will. I due, probabilmente, sono ancora innamorati l'uno dell'altra. Ma Will, da quella atroce scottatura, è diventato un altro tipo d'uomo. Sempre sulla breccia, cambia accompagnatrice praticamente ogni sera, preferibilmente donne vistose, giovani, dalla conversazione semplice. Sfrutta, in pratica, la notorietà. I due, di nuovo accanto, anche se per lavoro, c'è da immaginarselo, faranno scintille. Ma non c'è solo il lato sentimentale, anzi, e non ci sono sono loro in redazione. Mac conserva i "vecchi" collaboratori, ma si porta dietro James Jim Harper, un giovane produttore un po' timido ma brillante. Mac è decisa a cambiare radicalmente l'atteggiamento del programma, e di Will, almeno sul piano professionale. News Night diventa una mitragliatrice, sempre sul pezzo, che incalza i politici e le corporation. E questo non piace ad una parte della dirigenza, facendo si che l'amministratrice delegata della Atlantis World Media, la società madre della ACN, Leona Lansing, cominci quasi immediatamente dopo l'avvio della versione 2.0 di News Night, a minacciare chiusure, censure e licenziamenti.

Per essere onesto, ho letto un sacco di critiche su questa nuova serie ideata da Aaron Sorkin (per chi capitasse per la prima volta su questo blog, sceneggiatore di Moneyball, The Social Network, Il Presidente - Una storia d'amore ed ideatore di Studio 60, Sports Night, The West Wing), e mi sono sembrate davvero eccessive, anche se motivate, credo, dal fatto che dai migliori si pretende, e ci si aspetta, sempre il massimo ed oltre. Queste critiche, però, a me sono servite, perché proprio da queste sono partito per vedermi interamente, prima di scrivere questa recensione su The Newsroom, che presumibilmente ci accompagnerà per alcuni anni, Sports Night e The West Wing, appunto. C'è da dire che Sorkin è riconoscibile, oltre che dalla sovrabbondanza di dialoghi e dal walk and talk, per la sua predilezione a trattare temi alti (etica professionale, rettitudine morale) nei vari campi delle professioni "pubbliche" (giornalismo, già affrontato a livello sportivo con Sports Night, adesso con The Newsroom, televisione, già affrontata con Studio 60, adesso ci torna con l'informazione anziché un programma comico, politica, già affrontata con The West Wing, e adesso ci risiamo: è chiaro che The Newsroom è un punto d'arrivo, una sorta di crossover dei temi già affrontati in passato, una summa), e pure ad infarcire questi temi alti ed importanti con storie d'amore. Ma, tanto per scendere ancora più nei particolari, le storie d'amore descritte da Sorkin, non sono mai quelle semplici, della coppia che si conosce al liceo, si sposa, fa una nidiata di figli e vive felice e contenta, bensì sono quelle costellate da divorzi anche amichevoli, o addirittura, e questa c'è da dire che è la sua favorita, quelle tra persone incapaci di comunicare la loro attrazione, o addirittura quelle tra una ex coppia che sa benissimo di non poter tornare assieme, ma non riesce a smettere di pensare a sé e all'altro come coppia.
Ecco, potrei fermarmi qui, che vi ho già detto tutto. Ma voglio dirvi che, a dispetto delle storie d'amore a volte telefonate, dei déjà vu sorkiniani, a me The Newsroom è molto piaciuto, sarà perché trovare qualcuno che riesce a parlare di etica e morale in una società che sembra relegare certe cose nella scatola della vergogna, e posso dirvi di aspettare a braccia aperte la seconda stagione. E' vero che Sorkin è evidentemente un nostalgico (i titoli di testa, l'avversione per la tecnologia), è vero che spesso gli intrecci sono telefonati (come già detto), ma c'è tempo per limare il tutto, mentre si parla di un mondo migliore e si spara a zero sui Tea Party.
Cast di tutto rispetto, dove Jeff Daniels (Will McAvoy) la fa da padrone e dove vediamo sempre con piacere una Jane Fonda (Leona Lansing) sempre in gran forma. Buffo vedere Olivia Munn (Sloan Sabbith), bellissima, in una parte da economista intelligente ma socialmente impedita. Di sicuro, almeno per chi è attratto dal genere femminile, il livello estetico sarebbe stato più alto se Marisa Tomei avesse accettato il ruolo poi andato ad Emily Mortimer.
Insomma, dateci News Night 2.0 pure a noi, al posto di Porta a Porta.

1 commento:

lafolle ha detto...

un altra serie veramente bella !
mi è piaciuta tantissimo!