No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071013

io e i Metallica - capitolo 2




Apriva il lato B un classico pezzo speed metal, dal titolo Trapped Under Ice, che in seguito insieme al seguente Escape sarebbe risultato il più debole del disco. Certo è che in quel momento "storico" anche questi due pezzi facevano una certa impressione. Proseguivano il mood catastrofista del disco, un senso apocalittico della musica, il tono del cantato, l'esasperazione, trasmetteva claustrofobia e timore al tempo stesso. E' vero che, tanto per dirne una, il cambio di tempo al minuto 2 di Trapped Under Ice era qualcosa di diverso. Il riff di Escape sottintende quanto i Metallica dovevano alla New Wave Of British Heavy Metal, compreso il ritornello, poco riuscito. La chiusura del lato B, invece, mi fece tornare i brividi. Creeping Death, che in seguito sarebbe diventato un classico dal vivo, era un pezzo della madonna. Un riff tritatutto, un cantato al limite ma efficacissimo, un bridge che sconfina nel ritornello praticamente perfetto, di grande atmosfera: dava proprio l'idea della "maledizione". La canzone è ispirata infatti alle bibliche Piaghe d'Egitto. Il finale è di chiara marca maideniana (e qui si torna all'influenza citata prima). Ma il pezzo forse più sconvolgente doveva ancora arrivare: in chiusura del disco, The Call Of Ktulu. Uno strumentale di quasi nove minuti, assolutamente fuori dalla norma per una band del genere, che in fondo fu fondamentale per il genere crossover tra il metal e il punk. Era come se il furore punk si fosse impossessato che ne so, dei King Crimson o gli Yes avessero compresso e distorto a dismisura le chitarre, eliminando le tastiere, tanto per darvi un'idea. L'ispirazione ai romanzi di Lovecraft probabilmente è solo di facciata, ma la dimensione horror e un po' fumettistica è resa perfettamente da questo pezzo che era e resta tutt'oggi una splendida cavalcata metal suonata con gran classe, dove non si sente per nulla la mancanza di un cantato. Un disco destabilizzante.


Ricordo ancora oggi un episodio divertentissimo a proposito di questo disco. Si stava formando, al paesello, un nutrito gruppo di metallari, e ovviamente io contribuii decisamente alla formazione dell'alone mitico che di lì a poco si sarebbe creato intorno ai Metallica. Uno di questi amici mi chiese di prestargli Ride The Lightning, e così feci. Glielo avevo descritto sommariamente, anticipandogli l'inizio suggestivo dell'arpeggio introduttivo e dell'esplosione di Fight Fire With Fire. La sera stessa, l'amico mi telefonò preoccupato perchè non trovava l'arpeggio. Ero basito. Gli chiesi a quel punto, rimanendo in linea, di farmi sentire l'inizio del disco. L'amico aveva cominciato l'ascolto dal lato B.


I Metallica cominciavano ad essere la mia band preferita, per cui nel giro di pochi giorni mi detti da fare per recuperare i soldi necessari per acquistare anche il disco precedente, Kill 'em All. Tornai a Livorno con la vespa, e così feci. Stessi preparativi, ed eccomi ad ascoltare il primo disco della band californiana dopo aver ascoltato il secondo, ed esserne uscito con le ossa rotte. Non sapevo a cosa andavo incontro.

Lato A, si parte. Hit The Lights è subito una freccia: si apre con una specie di finale, poi arriva un intro di chitarra che sembra tagliare l'aria. Impossibile non fare headbanging, il classico scuotimento di testa (e, a quei tempi, anche dei relativi capelli) avanti e indietro del metallaro. Lo stop and go di batteria che precede il mini-assolo di chitarra al minuto 1.57 rimarrà un classico indimenticabile per tutta la (mia) vita. La struttura del pezzo non ti fa respirare. Segue The Four Horsemen. Solo a scrivere il titolo, così come a pronunciarlo, mi vengono ancora oggi i brividi. Difficile descrivere le sensazioni che ti dà un pezzo così, praticamente perfetto. Complicato nella struttura, fatto di molti cambi di ritmo e di tempo, ti fa capire in che modo erano crossover i Metallica. La preparazione tecnica e la ricercatezza delle soluzioni era squisitamente metal, era l'attitudine punk a fare la differenza. Certo, era un punk elaborato, addirittura, passatemi la contraddizione in termini, intellettuale. Quello che rimane è che scrivere un pezzo come The Four Horsemen in un disco di debutto è significativo. Il pezzo seguente è una bomba: Motorbreath. Il contrario del precedente: tre minuti di velocità allo stato puro, un pugno in faccia e via. Riascoltarlo oggi è come aprire degli scatoloni pieni di vecchie foto. La prima che mi viene in mente è che molti anni dopo, la prima volta che la ascoltai del vivo (non fu un pezzo molto eseguito live), mi commossi. Difficile commuoversi con un pezzo del genere. Eppure. Potrei continuare commentando ogni singolo secondo della canzone ma è meglio andare avanti. Jump In The Fire è un pezzo meno tirato con un ritornello accattivante. (Anesthesia) Pulling Teeth è un lungo assolo di basso per niente noioso e dimostrativo della bravura di Cliff Burton, una specie di lunga intro ad un pezzo, diciamo, autobiografico, dei Metallica: Whiplash. Un pezzo duro e massiccio, con un riff a grattugia e un cantato al limite, che esalta l'headbanging e si autocita nel verso but we will never stop we will never quit 'cause we are Metallica (dal vivo spesso diventa 'cause YOU are Metallica, in omaggio ai fans). Un pezzo che esalta e ti rende protagonista. Phantom Lord è un altro pezzo micidiale, selvaggio con rallentamento intermedio, che ad ascoltarlo oggi pare normale, ma ha in pratica creato un genere. No Remorse è un mid-tempo sostenuto con dei bei riff potenti, diversi cambi di tempo quasi stupefacenti. Seek And Destroy invece è una specie di manifesto, un pezzo che diventerà un super-classico, una cavalcata inesorabile e coinvolgente. Non mancano i cambi di tempo. Chiude Metal Militia, altro pezzo che ti faceva sentire parte di un qualcosa, di una violenza inaudita fino ad allora. La voce di Hetfield è al limite estremo, ed estremizza l'effetto violento. Indimenticabile l'eco sulle ultime parole del ritornello.

Forse è difficile crederlo oggi, ma fu un disco decisamente rivoluzionario.
to be continued

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Essendo più giovincello di te sono stato iniziato ai Metallica molto più tardi...era il 1991 e il disco rimase universalmente noto come Black Album. Quel lavoro è, a tutt'oggi, uno dei più "commerciali" dell'intera produzione Metallica, ma a mia discolpa posso dire che all'epoca avevo appena 12 anni e che cmq ero "avanti" una cifra rispetto ai miei coetanei!! P.S. Seek And Destroy mi prese invece qualche anno dopo, ma ancora oggi rimane uno dei miei pezzi metal preferiti!!

monty ha detto...

continua?

jumbolo ha detto...

si si, mi son dimenticato di mettere to be continued

lafolle ha detto...

Los Angeles, 09:02
MUSICA: I METALLICA REGISTRANO IL NUOVO ALBUM
La leggendaria rock band dei Metallica ha confermato di essere completamente assorbita nella registrazione del nono album di studio. La notizia e' stata resa ufficiale dalla stessa band con un messaggio 'criptico' apparso sul sito web: 'Le cose stanno cosi' come le volete chiamare voi: status quo, costanti, invariate, invariabili, inalterate, immutevoli, infallibili, uniformi. Quello che stiamo cercando di dirvi e' che il lavoro sta andando avanti e bene, quando avremo qualcosa di nuovo da dire, sarete i primi a saperlo'.

Anonimo ha detto...

sì ma hanno cambiato cesso, anzi no: era il produttore!
hahahaa.... finalmente fuori quella mezza sega coi capelli cotonati.
dentro il Guru.
aveva ragione Masini comunque. non si può cantare il nero della rabbia coi migliardi.

Sempre amato di più Chittemmuort', meno fronzoli. Violenza, brufolona violenza is the law.
Mau

jumbolo ha detto...

secondo me maurino è della cia

Anonimo ha detto...

m'è giunta sta voce da un collega che c'ha i capelli tipo i due rimba della foto. è ufficiale.
(io quello rosso, dopo some kind of monster, non riesco più a considerarlo. I am very sorry.
troppo scarso).

cmq riuscirà il Guru a risollevarli?
dopo quel dvd c'ho una paura... loro che cercano di cavar qualcosa da brani anonimi, mi ricorda l'anonima stitici.
mau