Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Min è un immigrato birmano illegale che vive in Thailandia che ha contratto una misteriosa e dolorosa eruzione cutanea che gli copre la parte superiore del corpo. La sua ragazza, Roong, e una donna di mezza età, Orn, lo portano da un medico. Min finge di non poter parlare perché non parla correntemente il tailandese e parlare rivelerebbe che è un immigrato clandestino. Il medico lo cura, ma poiché non ha documenti di identità adeguati, si rifiuta di fornirgli la documentazione medica necessaria per ottenere il permesso di lavoro. Roong paga Orn per aiutare Min. Viene menzionato anche il farmaco prescritto a Orn e, mentre il medico insiste che sia prescritto per alleviare lo stress, Orn afferma che il suo vicino le ha detto che è un potente antidepressivo. Orn afferma che la medicina frena il suo appetito sessuale e che le piacerebbe avere un altro figlio con suo marito. Il medico le consiglia di non prendere il medicinale nei giorni in cui intende avere rapporti sessuali con suo marito.
Il secondo lungometraggio del regista thailiandese, si distingue per qualche scena esplicita (censurata in patria), e per i titoli di testa che scorrono dopo 45 minuti dall'inizio. Scherzi a parte, riflessione (vaga) sull'amore, il tradimento e l'immigrazione, con uno stile ancora un po' acerbo.
The second feature film by the Thai director stands out for some explicit scenes (censored at home), and for the opening credits that roll 45 minutes after the start. Jokes aside, a (vague) reflection on love, betrayal and immigration, with a still somewhat immature style.
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