No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091012

ultimi giorni


Last Days – di Gus Van Sant 2005


Giudizio sintetico: si può vedere (ma solo per rispetto)


Blake e’ una rockstar, e sta perdendo il contatto con la realta’. Girovaga nei boschi, nel suo castello (in stato di abbandono), farfugliando cose insensate da solo, evitando i suoi compagni di band e le loro donne, che sono suoi ospiti, mangiando a caso cose improponibili. E’ alienato, anche se parla con il rappresentante delle pagine gialle e non trova modo di dirgli che lui non ha un’officina di riparazioni. Trovera’, alla fine, la maniera di darsi pace.


Massimo rispetto per Van Sant, e anche per il suo modo di porsi davanti alla morte di Kurt Cobain, non con una commemorazione, ma con un tentativo di entrare nella psicologia del personaggio. Certo, l’approccio filmico e’ alquanto particolare, si porta dietro alcune ‘’tecniche’’ da Elephant, che qui, francamente, non si capisce a cosa servano; inoltre, dopo un po’, la storia e’ chiara, ed e’ superfluo insistere a mostrare figure ciondolanti avulse dalla realta’. Il risultato sono i 90 minuti piu’ lunghi della storia del cinema, probabilmente, che scontenteranno i fans e annoieranno i cinefili.

Bravo Pitt (Michael), sconcertante per la somiglianza, mentre Scott Green ricorda paurosamente Dave Grohl. Bellissima Nicole Vicius, che invece sembra la versione femminile del protagonista biondo di Elephant. Apparizione di Kim Gordon, musiche di Thurston Moore e di Michael Pitt stesso.

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