No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110529

Cum mi-am petrecut sfârșitul lumii


The Way I Spent the End of the World - di Catalin Mitulescu (2006)

Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: conosce' per capi'

Romania, periferia di Bucarest, fine anni '80. La famiglia Matei vive le difficoltà di tutti i rumeni, sperando in un futuro migliore, magari senza Ceauşescu. La figlia grande Eva, alla quale il figlio molto più piccolo Lalalilu vuole un bene dell'anima, di carattere forte e dall'intelligenza brillante, insieme al fidanzato Alexandru, rompe accidentalmente un busto del dittatore, e viene espulsa per essere poi riammessa alla scuola tecnica, cosa che in Romania in quei tempi rappresentava scendere un gradino nella scala sociale. Tutto ciò accade per la codardia di Alexandru; nel contempo, il padre dello stesso ragazzo diventa "referente" di quartiere del partito (una spia, in pratica), e questo allontana i due.
Alla scuola tecnica, Eva conosce e prende in simpatia Andrei, all'apparenza lo scemo del villaggio, in realtà una persona schiva ma sveglia, ed insieme a lui mettono a punto un piano per fuggire verso l'Italia, attraverso la Bulgaria e i Balcani. Nel frattempo, Lalalilu, dispiaciuto per l'espulsione di Eva dalla scuola e dal suo litigio con Alexandru, addossa tutta la colpa al partito, e progetta di uccidere direttamente Ceauşescu.


Buon debutto per il rumeno Mitulescu, con un film dall'atmosfera molto kusturiciana: dramma e melodramma, risate e tristezza, tempi duri affrontati con uno sberleffo da gente forgiata dalle difficoltà. Forse dovrà mettere a punto il modo di miscelare meglio i due estremi, ma alla fine, pur non essendo un film imperdibile, mi è parso un buon punto di partenza.

Nel disimpegnarsi discretamente con la macchina da presa, è aiutato da una buona fotografia, ma soprattutto da un cast ben amalgamato, con tutti che recitano naturalmente, e che il regista dirige ottimamente. Spettacolari i due protagonisti: Timotei Duma, Lalalilu, è un piccolo promettente, mentre Doroteea Petre (Eva), che qualcuno in Italia conoscerà per averla vista in Mar Nero di Federico Bondi, è una certezza. Bella, espressiva, intensa, non per niente per questo film vinse il premio speciale della giuria a Cannes nel 2006.

Film non uscito in Italia.

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