Treme - di David Simon & Eric Overmeyer - Stagione 2 (11 episodi; HBO) - 2011
E' vero. Ha ragione Gothic nella sua recensione su Serialmente.com: non ci sono colpi di scena repentini, nei lavori della premiata ditta Simon/Overmeyer, non dovete aspettarvi chissà che cosa. Ma, magari perché è dentro all'ultimo ed undicesimo episodio della seconda stagione, un po' perché è l'omaggio di una grande artista a New Orleans, l'essenza di Treme sta tutta dentro la sequenza che vede Davis e Annie piangere al Jazz Fest annuale, mentre ascoltano Crescent City live, eseguita da Lucinda Williams, ed usando le parole che Harley ha "insegnato" ad Annie, per giudicare se una canzone è buona oppure no.
Gli ingredienti sono: la musica, New Orleans, gente comune con storie comuni alle prese con un fatto straordinario (anche di abbandono, da parte del governo centrale), l'uragano Katrina e i suoi "postumi", la musica, New Orleans e ancora la musica.
E le storie comuni raccontate con tempi che sarebbero lenti anche per un film taiwanese (ecco perché mi stupisco che HBO abbia rinnovato perfino per una terza stagione di Treme), sono la metafora di New Orleans. Prendete Sonny, un personaggio tutto sommato antipatico. Pur non essendo originario di New Orleans, ha dato tutto durante l'uragano, il suo amore per le droghe lo ha lasciato senza niente, ma un musicista che appena conosce gli cambia la vita meglio che un centro di riabilitazione, senza neppure chiedergli il permesso. Non aggiungo altro, perché ho già spoilerato anche troppo, ma naturalmente potrete trovare metafore ed analogie simili in tutti i personaggi di Treme. Che, ancora una volta, riescono a farti amare questa città senza conoscerla, senza averla mai vista, senza averne mai calcato il suolo. Fate caso, inoltre, alla differenza di mood quando il montaggio saltella tra New Orleans e New York, dove Delmond vive e lavora, e dove Janette prova a rifarsi una vita.
E' vero. Ha ragione Gothic nella sua recensione su Serialmente.com: non ci sono colpi di scena repentini, nei lavori della premiata ditta Simon/Overmeyer, non dovete aspettarvi chissà che cosa. Ma, magari perché è dentro all'ultimo ed undicesimo episodio della seconda stagione, un po' perché è l'omaggio di una grande artista a New Orleans, l'essenza di Treme sta tutta dentro la sequenza che vede Davis e Annie piangere al Jazz Fest annuale, mentre ascoltano Crescent City live, eseguita da Lucinda Williams, ed usando le parole che Harley ha "insegnato" ad Annie, per giudicare se una canzone è buona oppure no.
Gli ingredienti sono: la musica, New Orleans, gente comune con storie comuni alle prese con un fatto straordinario (anche di abbandono, da parte del governo centrale), l'uragano Katrina e i suoi "postumi", la musica, New Orleans e ancora la musica.
E le storie comuni raccontate con tempi che sarebbero lenti anche per un film taiwanese (ecco perché mi stupisco che HBO abbia rinnovato perfino per una terza stagione di Treme), sono la metafora di New Orleans. Prendete Sonny, un personaggio tutto sommato antipatico. Pur non essendo originario di New Orleans, ha dato tutto durante l'uragano, il suo amore per le droghe lo ha lasciato senza niente, ma un musicista che appena conosce gli cambia la vita meglio che un centro di riabilitazione, senza neppure chiedergli il permesso. Non aggiungo altro, perché ho già spoilerato anche troppo, ma naturalmente potrete trovare metafore ed analogie simili in tutti i personaggi di Treme. Che, ancora una volta, riescono a farti amare questa città senza conoscerla, senza averla mai vista, senza averne mai calcato il suolo. Fate caso, inoltre, alla differenza di mood quando il montaggio saltella tra New Orleans e New York, dove Delmond vive e lavora, e dove Janette prova a rifarsi una vita.
Il cast, che ha perso John Goodman (che appare in qualche sequenza onirica, ed è sempre spettacolare), acquista Jon Seda (è Nelson Hidalgo, un "trafficone" che arriva in città per fare soldi, lo avevamo visto in The Pacific nei panni di Basilone) e la favolosa faccia da schiaffi di James Ransone, nella piccola ma divertente parte di Nick, co-inquilino di Janette a NY: lo avevamo visto in The Wire, e lo avevamo adorato in Generation Kill. Il resto del cast continua ad esibirsi ai massimi livelli.
Ricapitolando: chi ama la musica, e chi ama la vita, dovrebbe vedere Treme. Ancora inedita in Italia, non sto a spiegarvi come potete trovarla, ma come già segnalato da effemmeffe la scorsa serie, i sottotitoli li potete trovare su addic7ed. Personalmente voglio ringraziare farscaper e spanishred per quelli in spagnolo.
Vi lascio il video integrale dell'esibizione suddetta di Lucinda Williams, usata poi per l'episodio citato.
Ricapitolando: chi ama la musica, e chi ama la vita, dovrebbe vedere Treme. Ancora inedita in Italia, non sto a spiegarvi come potete trovarla, ma come già segnalato da effemmeffe la scorsa serie, i sottotitoli li potete trovare su addic7ed. Personalmente voglio ringraziare farscaper e spanishred per quelli in spagnolo.
Vi lascio il video integrale dell'esibizione suddetta di Lucinda Williams, usata poi per l'episodio citato.
2 commenti:
treme è stupenda, ho finito settimana scorsa la seconda stagione!
viene voglia di fare un viaggio a new orleans e forse ci si aspetterebbe di incontrare i vari personaggi della serie :)
esattamente! bella drugo!
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