No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110805

spacciatore di droga - prima parte



Pusher - di Nicolas Winding Refn (1996)



Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)



Giudizio vernacolare: boiadé







Copenhagen. Frank è un pusher di medio livello: compra soprattutto da Milo, un trafficante di grosse quantità, di origini serbe, sul "lavoro" fa spesso coppia con Tonny, amico da una vita, svalvolato come pochi, nella vita invece fa coppia, anche se il termine è forzato, con Vic, prostituta di lusso. Milo lo tiene, come si suol dire, "per le palle", con alcuni debiti, e Frank prova a smarcarsi comprando una partita grossa, avendo trovato un compratore, per guadagnare molto più del solito. Le cose non vanno come previsto.







Debutto del regista danese, film ormai considerato di culto, girato come "espansione" di un corto fatto appositamente per una prova per la scuola film danese, Pusher è la storia di un "normale" fuorilegge, e di una escalation che lo mette sempre più sotto pressione.



Fotografia sgranatissima, macchina praticamente sulle spalle dei protagonisti, esplosioni di violenza gratuita ma non fuori luogo per personaggi di questo tenore, la peculiarità di Pusher è l'assoluta non-spettacolarizzazione delle storie raccontate: alcuni giorni di ordinaria malvivenza, di un sottobosco che vive senza pensare troppo al domani, e che evidentemente esiste anche nella culla della società socialdemocratica quasi perfetta.



Intensa interpretazione di Kim Bodnia nei panni di Frank (se avete visto In un mondo migliore, vi ricorderete di Lars, il padre prepotente che prende a schiaffi Anton e scatena il piano folle di Christian), degne di nota quelle di Laura Drasbaek (Vic), Slavko Labovic (Radovan) e di Zlatko Buric (Milo), spettacolare quella dell'enorme Mads Mikkelsen (Tonny), qui come Bodnia alle sue prime esperienze, adesso adottato anche da Hollywood, attore eccezionale quindi, fin dagli esordi.

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