Neverwas - La favola che non c'è - di Joshua Michael Stern (2008)
Giudizio sintetico: da evitare (0,5/5)
Giudizio vernacolare: per fa addormentà i bimbi
Zach Riley è un buon psichiatra, con una carriera universitaria ben avviata. Non ha figli, né moglie, il padre è morto suicida e la madre vive nel suo ricordo, coccolando Zach quando può. Zach decide di lasciare la sua prestigiosa carriera per farsi assumere nel manicomio Millwood, diretto dal Dr. Reed; quest'ultimo stenta a capire il perché di questa decisione di Riley. Quello che Zach non dice, è che a Millwood, il padre T.L. Pierson, un famoso scrittore di libri per ragazzi, ha passato diversi anni internato, a causa di una forte depressione. Incredibile ma vero, a Millwood c'è ancora chi se lo ricorda, e questa persona riconosce immediatamente Zach...
Nei miei "percorsi" visivi, seguo spesso sentieri piuttosto lineari: la filmografia di un attore, di un'attrice, di un/una regista che mi piace. Mi ha portato a questo film Aaron Eckhart, che qui interpreta il protagonista Zach Riley, anche produttore. Ora, un film del 2005, uscito pure negli USA direttamente in dvd, che arriva in Italia 3 anni dopo, anche qui direttamente in dvd, qualcosa che non va ce l'ha quasi per forza. Certo, uno si legge il cast e dice "non può essere male": oltre a Eckhart ci sono nientemeno che Jessica Lange (la madre di Zach), Nick Nolte (il padre di Zach, T.L. Pierson), Ian McKellen (Gabriel Finch, l'internato che riconosce Zach), Brittany Murphy (Maggie, una compagna di giochi d'infanzia di Zach che torna anche lei nei luoghi d'infanzia), William Hurt (il Dr. Reed), Alan Cumming e Vera Farmiga (altri due pazienti di Millwood). E invece, il film è uno strazio totale, che gira intorno ad un'idea che qualche critico ha avvicinato a quella di Finding Neverland, ma che non gli si avvicina minimamente né a livello di intensità, né tantomeno a livello di genialità. Un film ingessato che rende gli attori del ricco cast delle macchiette che interpretano caricature di se stessi nei loro ruoli migliori. Si salva solo Jessica Lange, che dimostra di essere davvero una fuoriclasse.
Girateci alla larga.
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