Cenere d'uomo - di Nicholson Baker (2009)
Non comincerò come di solito, riassumendovi la trama del libro in questione. Vi parlo brevemente dell'autore, del quale mi rendo conto di avervi parlato solo nell'occasione della recensione del libro precedente a questo, Checkpoint. Baker è un autore senza dubbio difficilmente classificabile, estroso, del quale non ho letto tutto, ma che mi entusiasmò non poco con due dei suoi primi lavori, Vox e La pausa, il primo una ininterrotta telefonata erotica, il secondo la storia di un individuo che si rende conto di avere il potere di "mettere in pausa" il mondo, e lo usa per svestire le donne.
Questo suo Human Smoke: The Beginnings of World War II, the End of Civilization (devo dire che in questo caso, la traduzione italiana del titolo è meno esplicativa, ma più bella e suggestiva, seppur agghiacciante) è classificato sotto i suoi lavori di saggistica, ed è in pratica una raccolta di documenti e notizie del tempo (in ordine cronologico). Descrive, più che l'escalation che portò all'entrata in guerra degli USA, un punto di vista fortissimamente pacifista sugli accadimenti, appunto, della Seconda Guerra Mondiale, e ci fornisce un singolare sguardo sulla questione, uno sguardo documentatissimo (la bibliografia e l'elenco delle fonti d'archivio prendono circa quaranta pagine) che metterà in crisi le convinzioni di molti sull'argomento.
Due appunti personali, necessari per spiegarmi meglio: il primo, leggere questo libro immediatamente dopo Hitler di Genna è stata tutto sommato una scelta casuale ma azzeccata. E' passato abbastanza tempo per riflettere in maniera approfondita e pure critica sull'evento che ha cambiato le sorti del mondo. Il secondo: la figura di Winston Churchill che esce da questa lettura, è decisamente diverso dal simpatico ed intelligente statista interpretato dal magnifico Timothy Spall ne Il discorso del re.
Ora, non è necessario sposare il punto di vista completamente pacifista adottato dall'autore: i fatti sono già accaduti, e sono stati metabolizzati a forza dall'umanità. Ma, in tempi di cosiddette missioni di pace, una visione drastica, secca, per niente indulgente, anche su quella guerra, potrebbe fornire elementi di crescita e riflessione interessanti.
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