Selah Sue - Selah Sue (2011)
Ad essere sincero, mi aspettavo un disco bomba. Non è propriamente così, nel caso del debutto full length della ventiduenne belga che probabilmente si sente un po' nera dentro.
All'anagrafe Sanne Putseys, alle spalle un paio di EP, il debutto della biondina non è per niente male, sia chiaro; certo, vi si sente un velo di malinconia: in pezzi come Raggamuffin, Explanations, Fyah Fyah, e, in maniera minore perché molto più pop, in Mommy ed in Summertime, ho sentito l'influenza (e la mancanza) fortissima della Lauryn Hill acustica, quella dell'MTV Unplugged con piantino annesso.
I riferimenti sono piuttosto chiari (perfino la pettinatura, secondo me, fa riferimento a qualcosa legato al soul/r'n'b), la voce è bella, particolare e interessante, i pezzi e le collaborazioni di tutto rispetto (Cee Lo Green duetta con la bambina in Please, in perfetto stile struscio/r'n'b), i singoli ci sono e ce li hanno già propinati fino alla noia, la spruzzata di dub/ragga contribuisce a rendere, in alcuni momenti, il tutto un po' diverso. Il disco è carino, non un capolavoro. Non carichiamola di troppe aspettative, lasciamola crescere e maturare senza fretta. Chissà che al capolavoro possa arrivarci.
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