Hesher è stato qui - di Spencer Susser (2012)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: vai coll'evimetaaaaa
Sobborghi di Los Angeles. TJ ha 13 anni, e sta affrontando una tragedia: ha perso la madre, in un incidente d'auto. Lui e il padre sono andati ad abitare con la nonna, molto anziana, con diversi acciacchi, ma in fondo ancora in gamba, e fin troppo amorevole. Ma Paul, il padre, è entrato in uno stato depressivo profondo. Non si alza mai dal divano, e si imbottisce di pillole. TJ, oltre al momento, sta attraversando un'età complicata, di passaggio, in cui avrebbe più bisogno che mai di una guida, di essere seguito con una certa cura. E invece, dopo essere stato dallo sfasciacarrozze, seguendo il carro attrezzi che rimorchia il rottame dove è morta sua madre, e aver fatto incazzare il giovane Dustin, che lavora lì ma, ahimé, va pure alla stessa scuola di TJ, eccolo qui che va a scuola con la sua amata bicicletta, passando attraverso alcuni cantieri. Terreno sconnesso, basta uno scalino non visto, e TJ cade. Si rialza e, arrabbiato col mondo, con una sassata rompe un vetro di una casa in costruzione. L'avesse mai fatto. In quella casa in costruzione, c'è Hesher. E chi diavolo è Hesher? Come scrive un anonimo su imdb.com, "Hesher è un solitario, odia il mondo e tutti quelli che lo popolano; ha lunghi capelli unti e tatuaggi fatti in casa (guardateveli attentamente, vi ribalterete sulla sedia). E' malnutrito e fuma una sigaretta dopo l'altra. Gli piace il fuoco e far saltare in aria le cose. Vive nel suo furgone, finché incontra TJ". Ma l'incontro non è "positivo", come potrebbe evincersi. Al contrario. Eppure...
Ecco qui un altro titolo che non dovete, secondo me, farvi assolutamente mancare in questi primi mesi dell'anno (dovrebbe uscire a fine gennaio/inizio febbraio). Commedia ma anche no, sentimentale ma anche no, dialoghi scurrili che più scurrili non si può, ma non vi fate ingannare, non siamo dalle parti di Judd Apatow ed i suoi compari, anzi: se il regista è un debuttante (videoclip musicali e corti), il suo compare di sceneggiatura è David Michod, il regista di Animal Kingdom, quindi di sicuro c'è ironia, battute, divertimento, gag scurrili (alcune indimenticabili), ma anche una certa dose di inquietudine (e naturalmente una discreta dose di violenza). Inoltre, il regista o qualcuno per lui, dev'essere uno che ama il metal: già dalla stilizzazione di Hesher nel titolo, potete intuire che tipo di musica troverete nella colonna sonora. Reggetevi forte, metallers: in questo film sentirete The Shortest Straw, Motorbreath, Battery, Fight Fire With Fire, Anesthesia (Pulling Teeth) dei Metallica (senza contare che in una scena Hesher canticchia Jump In The Fire, in quel momento assolutamente appropriata...), e Rock Out dei Motorhead!
Ma, chiusa la parentesi entusiastica a proposito di una soundtrack fin troppo gustosa, la bellezza di questo debutto di un regista evidentemente da tenere d'occhio, non è tutta qui. La storia coniuga questo personaggio selvaggio, che rilascia metafore sulla vita senza rendersene conto (e che metafore, vi accorgerete, sperando solo che il doppiaggio non le modifichi troppo), ma che è necessario a scuotere un'esistenza destinata all'autodistruzione, quella di Paul, e a trascinarsi dietro quella del figlio. Certo, c'è una buona dose di buonismo (il finale), ma sinceramente, se serve a lanciare un messaggio positivo sulla vita, contro i preconcetti e perfino contro l'abuso di psicofarmaci, ben venga. Ho riso e ho pianto abbondantemente guardando questo strano, rumoroso, esagerato film statunitense, e non mi vergogno ad assegnargli un punteggio alto.
Il cast è di tutto rispetto. Paul, il padre depresso, è l'emergente Rainn Wilson, che ultimamente abbiamo visto in Super, Juno, e che non dimenticheremo mai nei panni dello svitato Arthur in Six Feet Under. TJ è il piccolo Devin Brochu, che vi stupirà per intensità e carattere. Nicole è una deliziosamente nerd/loser Natalie Portman. La nonna di TJ è la grande Piper Laurie (per dire, la mamma di Sissy Spacek in Carrie, la fidanzata di Paul Newman ne Lo spaccone), svampita e dolcissima. Ed Hesher è Joseph Gordon-Levitt, sempre più grande attore, anche nelle scelte dei copioni. Davvero grande.
Nonostante tutte le gustose storie di Hesher, mi sembra giusto chiosare con una metafora della nonna di TJ: "Life is like walking in the rain... you can hide and take cover or you can just get wet". La vita è come camminare sotto la pioggia: puoi ripararti, oppure puoi semplicemente bagnarti.
Applausi.
Nessun commento:
Posta un commento