Super - di James Gunn (2011)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: di fori
Stati Uniti. Frank è uno sfigato, con le idee piuttosto confuse a proposito della vita e della religione. Lavora come cuoco in una tavola calda, e nella sua vita ha avuto solo due momenti felici: il primo, quando ha sposato Sarah, il secondo quando segnalò ad un poliziotto dove si era nascosto un ladro in fuga. Ha conosciuto Sarah nella tavola calda dove lavora; lei era lì come cameriera, e stava cercando di uscire dalla tossicodipendenza. Intenerita dall'ingenuità e dalla dolcezza di Frank, si sposò con lui. Adesso però, la storia sta finendo, e Sarah è sotto la pericolosa influenza di Jacques, un boss di quartiere attivo nel traffico di droga. Frank ne è ben cosciente, ma essendo debole e piuttosto vigliacco, non riesce a farci niente. Fino al giorno in cui Sarah sparisce. Frank, depresso e senza forze, si butta a capofitto nella lettura di fumetti di supereroi. Verificato che Sarah ha ripreso a drogarsi, e che sta insieme a Jacques, decide di trasformarsi in un nuovo supereroe, e di combattere il crimine: tutto. Compreso chi sgraffia le automobili.
Il giovane e pazzoide Gunn, eclettico ma tendente allo splatter (sceneggiature dei due film di Scooby-Doo, lavori per la Troma, sceneggiatura de L'alba dei morti viventi per Zack Snyder, il cult horror Slither), con un budget ridotto, dà vita ad un film che, per chi non lo conosce, spiazza e destabilizza. Se all'inizio si ha quasi la sensazione di essere davanti ad un nuovo Kick-Ass [ma Gunn ha cominciato a lavorare a questo Crimson Bolt (fulmine rosso cremisi, ma pure bullone rosso cremisi, però potrei sbagliarmi) nel 2003], man mano che si va avanti nella visione, divertente ma al tempo stesso triste e allucinante, ci si rende conto che c'è molto di più in Super. Non è qualcosa di preciso, diretto, ma c'è. Ed è qualcosa che ha a che vedere con la paranoia, la malattia mentale, l'effetto devastante che può avere la morale cattolica su menti deboli come quelle in questione (Frank e Crimson Bolt), e anche le conseguenze della superficialità, del gioco pericoloso (Libby/Boltie). E lascia interdetti fino alla fine.
Straordinari i due protagonisti, Rainn Wilson (Frank) e la sempre più brava (anche a scegliersi i ruoli) Ellen Page (Libby), autori di duetti spassosi, ottimo il cast di contorno (Liv Tyler, Kevin Bacon, Michael Rooker, Gregg Henry).
Curioso e non stupido.
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