No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130104

bu

La notizia del Milan che lascia il campo a causa dei "buu" razzisti del tifo avversario è di quelle che fa molto riflettere, in più sensi. Finalmente si dice apertamente che, in campionato e in coppa, "è più difficile" sospendere le partite (come da regolamento, tra l'altro), per questo tipo di comportamenti incivili, a causa dei diritti televisivi. Insomma, a causa dei soldi. Ma, attenzione, quali soldi? Naturalmente, quelli che vanno alle società, quelli pagati dalle televisioni: mica quelli degli spettatori, magari quelli civili. Si, perché, insieme ai colpevoli di aver fatto sospendere la partita, in questo caso, e aver fatto tornare a casa il Milan, chiederanno il rimborso del biglietto pure i tanti (o pochi? A giudicare dai commenti del sindaco di Busto Arsizio, c'è da sospettare che la maggioranza sia razzista) che invece volevano solo godersi una squadra di categoria superiore, un bello spettacolo. Pensate che i soldi vengano rimborsati a stretto giro di posta?
E' facile rilasciare dichiarazioni come quelle di Barbara Berlusconi o di Allegri (secondo me è un po' più difficile rilasciare quelle del sindaco, ma magari a lui viene naturale), ma li voglio vedere in una partita che conta, anzi dopo una partita importante non sospesa ma piena di cori razzisti (non so se lo sapete, ma non è che la tifoseria del Milan sia di quelle antirazziste). Il problema è che se nessuno si decide, i razzisti non capiranno mai.
Chiudo con una battuta: quando ci si chiede se l'Italia sia o no una nazione razzista, ripensiamo a questo fatto, appena commentato. Sarà un caso che a scandire i cori razzisti fossero proprio i tifosi di una squadra che si chiama Pro Patria?

1 commento:

Iacopo ha detto...

Ho avuto in testa esattamente tutto quello che è riportato nel post...solo che non riuscivo a dirlo!!! :P