In Darkness - di Agnieszka Holland (2013)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
1943. Mentre infuria la Seconda Guerra Mondiale, anche a Lwow, Polonia (adesso Lviv, per noi Leopoli, Ucraina), occupata dai nazisti tedeschi con l'aiuto dei collaboratori ucraini, è in atto la caccia agli ebrei. Il polacco Leopold Socha, ispettore delle fogne della città, sta in mezzo, e inizialmente è indeciso: aiutare gli ebrei in fuga, o aiutare in nazisti nel rintracciarli? L'importante è guadagnarci, e quindi, quando un bel giorno, insieme al suo aiutante, scopre un gruppo di ebrei che hanno scavato un tunnel per arrivare alle fogne, inizia a chiedere loro una sorta di pizzo. E', probabilmente, il confronto con l'amata moglie Wanda, che lo aiuta a prendere coscienza del fatto che la caccia agli ebrei è ignobile, e che i nazisti sono dei criminali. Leopold comincia pian piano a sviluppare una strana empatia con un gruppo di una quindicina di ebrei, e quando la caccia si fa sempre più serrata, si danna l'anima per trovar loro un punto in cui non possano essere scoperti. Non sarà facile.
Esce, finalmente (dopo oltre un anno; in Polonia uscì a fine 2011, ed era nella cinquina per l'Oscar al miglior film in lingua non inglese nel 2012) anche in Italia, questo film della regista polacca, molto attiva anche negli USA (anche in televisione: ha diretto episodi di The Wire e di Treme, tra gli altri). Ero molto curioso, l'ho cercato per quasi un anno, ma devo dirvi che ne è valsa la pena, e vi invito dunque ad andarlo a vedere, nonostante, diciamocelo, posso capire che non tutti abbiano voglia di vedersi l'ennesimo film su uno dei capitoli più bui della storia dell'umanità. Tratto del libro di Robert Marshall In the Sewers of Lvov, il tocco della Holland è vagamente da commedia, pur non risparmiando le carneficine e i momenti davvero intensi, ma ha dalla sua un ritmo incessante nonostante il film duri oltre due ore. Onore al montaggio, come pure ad una fotografia che, sbaglierò, mi ha ricordato quella di Delicatessen, pensate un po', così come ad un cast ben assemblato (rivederemo il protagonista Robert Wieckiewicz - qui Leopold Socha - nei panni di Walesa nel biopic a lui dedicato, regia di Andrzej Wajda attualmente in post produzione; l'unica faccia conosciuta è quella di Benno Furmann, attore tedesco visto in La principessa e il guerriero di Twyker e in North Face, qui nei panni di Mundek Margulies). Gran bel film.
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