Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
La Flotta del Nord della Marina russa inizia un'esercitazione nel Mare di Barents. La flotta schierata include il Kursk, un sottomarino di classe Oscar. In mare, l'ufficiale di armi Pavel riferisce che la temperatura interna di un siluro HTP sta aumentando rapidamente, indicando una potenziale perdita di perossido di idrogeno. Il capitano però ignora le preoccupazioni di Pavel e pochi istanti dopo il siluro esplode prematuramente, uccidendo l'equipaggio della sala armi. Un'esplosione secondaria dei restanti siluri fa un buco nello scafo anteriore del sottomarino, mandando la nave sul fondo del mare. I membri dell'equipaggio sopravvissuti si radunano nello scompartimento più a poppa, che ora sta rapidamente imbarcando acqua. L'equipaggio attende disperatamente i soccorsi, mentre sulla terraferma le mogli dei marinai cominciano a sentire voci riguardanti il sottomarino stesso. Il commodoro della Royal Navy David Russell rileva gli eventi sismici e deduce che Kursk ha avuto un incidente. L'ammiraglio Grudzinsky, comandante della Flotta del Nord, inizialmente crede che non ci siano sopravvissuti, ma una volta sentiti dei colpi attraverso lo scafo del sottomarino, i russi schierano immediatamente un sommergibile di salvataggio. La vecchia e mal tenuta imbarcazione non riesce a sigillare lo scafo del Kursk, ed è costretta a tornare in superficie e attendere una ricarica della batteria di 12 ore.
Ispirato alla vera storia del sottomarino Kursk, e basato sul libro A Time to Die di Robert Moore, anche questo film di Vinterberg è piuttosto prevedibile, al di là di essere ben fatto. Il cast è importante, con alcune punte di diamante, e internazionale, ma non basta.
Inspired by the true story of the Kursk submarine, and based on Robert Moore's book A Time to Die, also this film by Vinterberg is rather predictable, beyond being well done. The cast is important, with some spearheads, and international, but that's not enough.
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