Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Martin Lowery è uno scienziato inviato in un avamposto controllato dal governo mentre una pandemia non specificata ha devastato il paese. L'avamposto si trova in un'area boschiva insolitamente fertile fuori Bristol; Martin è lì per aiutare negli studi e negli esperimenti della sua ex collega ed ex amante Olivia Wendle sull'uso della micorriza per aumentare l'efficienza del raccolto. Dopo aver superato un esame fisico e aver incontrato la sua guida del parco Alma, viene a conoscenza della leggenda locale di Parnag Fegg, uno spirito dei boschi. La mattina seguente, Martin e Alma iniziano la loro escursione di due giorni verso il sito dove si trova Olivia. Alma informa Martin che di Olivia non si hanno notizie da mesi. La coppia si imbatte in una tenda abbandonata, gli oggetti rimanenti indicano che apparteneva a una famiglia. La notte successiva, Martin scopre un'eruzione cutanea sul braccio prima che lui e Alma vengano aggrediti da sconosciuti che fanno irruzione anche nel loro campo, distruggono le loro attrezzature, rubano le loro scarpe e saccheggiano alcune delle loro provviste. Senza le sue scarpe, Martin si ferisce gravemente un piede.
Ispirato dal tema pandemia, l'ultimo (al momento) film del regista inglese parte con buone premesse, ma non riesce ad attanagliare lo spettatore fino in fondo. Naturalmente, prendete questo giudizio con le molle, tenendo conto che sono molto esigente, quando si tratta di horror, e che tutti i lavori di Wheatley mi hanno sempre lasciato in bocca un sapore di irresolutezza.
Inspired by the pandemic theme, the English director's latest (at the moment) film starts with good premises, but fails to grip the viewer to the end. Naturally, take this judgment with a grain of salt, bearing in mind that I am very picky when it comes to horror, and that all of Wheatley's work has always left a taste of irresolution in my mouth.
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