Matthew Herbert
Plat Du Jour
'Il cibo è un argomento inusuale per un disco', meno inusuale è la capacità di Mattthew Herbert nell'articolare contenuti dando un 'corpo politico' alle proprie personali visioni, interpretazione aggiornata ed altrettanto virale dell'attivismo pop, in questo caso in chiave elettronica, a tentare di colmare la separazione tra le 'parole' ed i 'suoni', assai più evidente quando sono le rock-star ad agitare concetti. Da queste si ricalca il gusto dell'eccesso, la grandiosità dell'impianto, l'impegno produttivo: una ricerca durata ben due anni, con in più sei mesi di lavoro in studio ed un dispiego di forze non indifferenti (inglobando nell'azione circa 30mila polli, quaranta galline, 24mila pulcini appena nati, collezioni d'acque minerali e bevande assortite, caffè vietnamita e contenitori di pesticida Monsanto, oppure tazze e latte della Nestlè, prodotti Tesco, tremila e più persone che mordono mele, oltre a svariati altri prodotti alimentari ed umanità meticolosamente elencata nell'immancabile sito web del progetto). In 'Nigella, George, Tony and Me', brano di chiusura dell'album, si è ricreato addirittura il pasto che la star dei fornelli della tv inglese, Nigella Lawson ha cucinato per George Bush quando venne a ringraziare Blair per il suo apporto alla guerra in Iraq. Passarci sopra con un trattore poi, in evidente segno di disprezzo, è naturalmente per l'autore indice di una forte carica simbolica anti-autoritaria. Serve a questo punto parlare della musica? Della tecnica ineccepibile di Herbert, capace di tirar fuori composizioni anche dai carciofi? Di Dani Siciliano, in 'Celebrity' a farsi gioco delle star occhieggiando al mainstream r'n'b? Delle field recordings apparecchiate come un set di Zeffirelli? A mio avviso poco. Resta la maestria d'un autore che riesce a connettere avanguardia e spirito dei tempi, conquistando l'attenzione dei media, sempre avidi di riempire le cronache con nuovi trend e 'storie' di cui si riesca a parlare ad un pubblico medio. Ed in questo Herbert è davvero maestro.
http://www.magicandaccident.com/
bel sito
c'è anche unbel trafiletto su quanto costa ogni secondo che passa a guerra in irak.
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