Terminal di Retiro, Buenos Aires. Introduci una moneta da un peso e hai 15 minuti di internet. Lasciamo stare che ci sono le catene alle sedie per, lo dicono i cartelli, legarci le borse per evitare furti. Per un momento, in traghetto, ho sospettato che il San Ignacio dove devo trovarmi con Gaston fosse in Paraguay. Non riuscivo a trovarlo sulle due carte che ho, mentre l'avevo trovato su internet. L'impiegato della compagnia di trasporti, allo sportello dove ho comprato il passaggio per Posadas in cama-suite (il massimo del confort), mi ha confermato che ce ne sono due, ma quello dove devo andare io e' in Argentina; c'e' il servizio autobus, parte dal Terminal di Posadas, e ti scendono "al cruce", all'incrocio piu' vicino (e' un paese di circa 3.000 abitanti, per cui non c'e' Terminal, suppongo). Erano in due allo sportello, un ragazzo e una ragazza, e quando ho domandato se si vedeva la partita sull'autobus si sono messi a ridere, dicendomi di no. Ho ribadito che almeno potrebbero mettere la radio, e allora si che hanno riso annuendo. Adesso non ci resta che attendere. Mentre mangiavo al tg ho visto Silvio arrabbiatissimo che annunciava riforme al sistema di legge. Ma non e' un ritornello che ormai va ripetendo da anni? Vabbe'.
Il viaggio in traghetto tutto ok. E' un servizio abbastanza di lusso, rispetto al bus, a giudicare dalle persone che c'erano sopra. C'e' anche una prima classe. 3 ore spaccate. All'uscita del terminal, di lusso sia a Montevideo che a Buenos Aires, un tassista si e' rifiutato con una scusa di portarmi a Retiro. Secondo me perche' troppo vicino. Pazienza.
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