Nemico pubblico - di Michael Mann 2009
Giudizio sintetico: si puo' perdere
Gli ultimi anni dell'attivita' criminosa di John Herbert Dillinger, famoso per le sue rapine, per le sue fughe da vari carceri, per la sua banda (Baby Face Nelson e Pretty Boy Floyd) e per la sua magnanimita' verso i clienti "poveri" della banche, gia' vittime della Grande depressione, all'epoca. Si narra del suo amore a prima vista con la guardarobiera di origini francesi Billie Frechette, amore che durera' fino alla fine dei giorni di Dillinger, fatto probabilmente inventato, e della sua "sfida" contro Melvin Purvis, il capo della task force incaricata di prenderlo, alle dirette dipendenze di J. Edgar Hoover, allora capo della DOI, Division Of Investigation, l'agenzia che poi divenne l'FBI.
Super cast e serie intenzioni di fare un cult movie per lasciarlo nella storia, a fianco di classici come Il Padrino o C'era una volta in America, per Michael Mann, che viene affiancato da uno stuolo di sceneggiatori, per questo progetto nato inizialmente per una mini-serie, che pero' riesce ad impressionare solo dal punto di vista strettamente tecnico, e mai da quello emozionale.
Fotografia impeccabile, ricostruzione storica accurata, esecuzione e ripresa delle scene eccezionali, direzione degli attori diligente, risposta adeguata ma un po' gigionesca, sia da parte di Depp (Dillinger), sia da parte di Bale (Purvis), Marion Cotillard (Frechette) bellissima e bravissima ma poco sfruttata, il film parte in maniera scoppiettante, e ovviamente alza il ritmo ogni volta che c'é da sparare, da evadere, da rincorrere o da fuggire, ma nel mezzo rimane tanto vuoto. L'insistenza sulla gentiluominitá di Dillinger, e su quella di Purvis, a differenza del fatto che quest'ultimo fosse vagamente insicuro e a corto di mezzi, funziona poco, e soprattutto non regge granché.
Il finalone strappalacrime in memoriam lascia il tempo che trova, e non aggiunge nulla al rutilante bang-bang precedente. Esercizio di stile.
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