No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120122

la bella addormentata



Sleeping Beauty - di Julia Leigh (2012?)


Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Giudizio vernacolare: ma un sarà mi'a la sorella di vello dell'artro giorno lelì?


Sydney, Australia. Lucy è una giovane studentessa universitaria, molto bella e molto eterea all'apparenza: algida, pelle bianchissima, capelli rossicci e molto belli, labbra carnose. Lentamente, conosciamo qualcosa di lei: abita in affitto presso una coppia di "amici", o meglio, sembra essere amica di lei (le assomiglia, tra l'altro), mentre lui la punzecchia continuamente per i ritardi sull'affitto, e non vede l'ora di liberarsene. Lavora. Molto. Fa da cavia in un laboratorio. Pulisce i tavoli in un locale (non la vediamo mai servire a questi tavoli). Fa le fotocopie in un grande ufficio. Il suo rapporto con il sesso è molto libero: spesso si veste elegante, si reca in un locale pieno di manager facoltosi, e si fa rimorchiare molto facilmente, addirittura a volte è lei che rimorchia: non sappiamo se lo faccia per soldi. Non disdegna la cocaina. Ha, sembra, un solo amico, col quale ha un rapporto piuttosto controverso: è Birdmann, un tossico che vive rinchiuso nel suo monolocale. Lucy va spesso a trovarlo, è tenera con lui. Lucy ha pure una madre: è dipendente dall'alcool, e la picchiava. Sempre alla ricerca di un lavoro (ma non si capisce bene perché, visto che dopo il primo guadagno con un nuovo "impiego", appena giunta a casa brucia una banconota da 100 dollari australiani), telefona per un'offerta che le capita di leggere sul giornalino dell'università. Al colloquio, dopo essere stata "visionata" da Thomas, parla con madame Clara: modi da maitresse di alto bordo, Clara la introduce nel giro. Si inizia servendo in tavola a cene frequentate da vecchi (e vecchie) facoltosi: le ragazze, numerose, sono in mutandine e completini sadomaso. Rassicurata da Clara (nessuna penetrazione, "la tua vagina sarà un tempio"), Lucy, che, ripetiamo, pare necessitare denaro, decide di passare allo step successivo. Un autista la passa a prendere, e dopo un viaggio non breve, la porta alla villa di madame Clara. Lì, dopo una doccia, Clara le somministra una bevanda che la farà dormire per alcune ore. "Dormirai, ti sveglierai debole, ma dopo un po' passerà. Sarà come se in quelle ore non fossi mai esistita", la avverte madame Clara.


Film australiano, voluto da Jane Campion (le atmosfere e soprattutto l'uso di donne rosse di capelli la richiamano molto, devo dire, anche se, dopo aver visto l'intero film, mi è tornata in mente una delle tante classifiche stilate dai frequentatori di imdb.com sui peggiori registi, dove figurava la Campion con la didascalia che recitava "sopravvalutata", anche se non condivido questo pensiero), segna il debutto alla regia e alla sceneggiatura della scrittrice australiana Julia Leigh (un suo libro, The Haunting, è stato trasposto al cinema poco tempo fa, sempre in Australia). Ed è un debutto senza ombra di dubbio pretenzioso, per non dire supponente, un film rarefatto, concentrato sulle inquadrature ma soprattutto nel creare atmosfere gelide che richiamino grandi maestri: è impossibile non pensare, in alcuni passaggi, ad Eyes Wide Shut di Kubrick, come pure a Salò di Pasolini. Nonostante gli accostamenti importanti, il film è una vera delusione: l'ho cercato, come faccio ormai ogni anno, perché si vocifera essere in odore di nomination agli Oscar, e man mano che la visione avanzava, mi aspettavo qualcosa che invertisse la noiosissima piega che il film prende fin da subito, ma invano. Si aprono un sacco di porte, ma non se ne chiude nessuna. Potere, masochismo, disperazione, noia di vivere, sesso, perversione? E chi lo sa. Dialoghi che, a rivederlo, sicuramente apparirebbero ancor più stupidi ed insensati. Per di più, è una vera mattonata.

Si salvano alcune facce. La protagonista, Lucy, è interpretata da Emily Browning, già Babydoll in Sucker Punch. Qui davvero brava. Sembra una versione lolitesca di Julie Delpy. Ha rilevato il ruolo che doveva essere di Mia Wasikowska, che ha rinunciato per fare il Jane Eyre di Cary Fukunaga. Si vede pochissimo, ma colpisce, Sarah Snook, la coinquilina di Lucy. Sono convinto che la rivedremo in ruoli più importanti.

Un film da evitare. Non è ancora stata decisa una data di uscita italiana, ma io vi ho avvertito.

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