No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120424

tutte cose buone


All Good Things - di Andrew Jarecki (2010)

Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: storia incompleta d'uno svarvolato

Anni '70, New York. David Marks è uno dei figli del ricchissimo proprietario immobiliare Sanford Marks. Taciturno e solitario, David cerca di non farsi coinvolgere negli affari di famiglia, ma spesso vi è costretto. Conosce nei primi anni '70 Katie McCarthy, da poco arrivata in città dalla provincia per studiare, visto che abita in affitto in uno dei tanti appartamenti di proprietà del padre. Tra i due scocca immediatamente la scintilla dell'amore, si sposano nel 1973. Si trasferiscono nel Vermont per vivere una vita semplice, aprono un negozio di prodotti naturali che chiamano All Good Things. Ma il padre di David lo va a riprendere, e David comincia a lavorare per il padre, dopo che la coppia si trasferisce in una lussuosa casa vicino alla Grande Mela. Katie ricomincia a frequentare l'università, e David comincia a mostrare una parte di sé che Katie non conosceva. E' una storia d'amore tormentata, di tira e molla, finché Katie, nel 1982, scompare e non viene più ritrovata.

Andrew Jarecki, che avevamo apprezzato moltissimo nel 2004 con il suo documentario Una storia americana (Capturing the Friedmans), su una bruttissima storia (appunto) americana, stavolta, su sceneggiatura del debuttante Marcus Hinchey e dell'amico e collaboratore Marc Smerling, si basa ancora su una storia vera, quella strana e morbosamente affascinante del miliardario Robert Durst, ma ne fa una fiction, cambiando i nomi dei protagonisti, e scegliendo un cast stellare. Ne esce un film senza dubbio con un marchio personale, inquietante e al tempo stesso quasi comico, nonostante il soggetto e le cose che si vedono accadere, con un ritmo rallentato in un modo così innaturale, che pare fatto apposta per "avvicinare" in qualche modo lo spettatore al ritmo del protagonista. Ryan Gosling è David Marks, e la sua prestazione ricorda un po' quella del protagonista di Drive: un personaggio di poche parole, con scatti improvvisi. Ottimo anche stavolta. Kirsten Dunst è Katie, ed è brava come sempre, radiosa o inquieta, a seconda di quello che la storia richiede. Ottimi pure Frank Langella (Sanford Marks) e Philip Baker Hall (Malvern Bump). C'è anche Kristen Wiig (Lauren Fleck). Un film che ha subito dei ritardi di distribuzione anche negli USA, e che in Italia non ne ha ancora trovata una, nonostante la presenza di due attori famosissimi. Forse a causa della particolarità del ritmo, o della storia, ancora irrisolta. Chissà.

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