No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130506

i russi, i russi, gli americani

The Americans - di Joe Weisberg - Stagione 1 (13 episodi; FX) - 2013



1981, Washington D.C., USA. Philip ed Elizabeth Jennings sembrano una normale coppia americana, sposata con figli, Paige ed Henry, dirigono un'agenzia di viaggi, abitano nei sobborghi. In realtà, lui si chiama Mischa, lei si chiama Nadezhda, sono entrambi nati in Russia, sono stati arruolati nel KGB da giovanissimi. Dopo essere stati sottoposti ad un duro allenamento, sono stati "accoppiati" forzosamente, introdotti illecitamente negli USA 15 anni prima, forniti di identità false, come coppia sposata, è stato loro impedito di parlare russo fin dai tempi dell'allenamento, sono "diventati" americani a (quasi) tutti gli effetti. In realtà, hanno continuato ad agire, a portare a compimento missioni delicatissime per il Direttorato S. Hanno apparecchiature all'avanguardia in un nascondiglio nel loro seminterrato, hanno delicati metodi per comunicare, hanno un agente di riferimento. I due figli non sospettano minimamente la loro origine, le loro missioni segrete, le loro idee politiche, l'attaccamento alla Madre Patria. In realtà, Philip si è talmente inserito bene nel tessuto statunitense, che più volte suggerisce ad Elizabeth di costituirsi, chiedere l'immunità e l'inserimento nel programma protezione testimoni, e rifarsi una vita vera e "americana". Il loro rapporto è indefinito. Sono stati, come detto prima, accoppiati, ma ognuno di loro aveva altri amori; sono ufficialmente sposati (in realtà la cerimonia non è mai stata celebrata), ma non c'è vero amore tra di loro, nonostante abbiano avuto due figli: dormono insieme, fanno perfino l'amore, ma non si amano, anche se ognuno dei due tiene moltissimo all'altro. Mentre sono reduci da una missione piuttosto difficile, durante la quale un altro agente del KGB è rimasto gravemente ferito, e loro due sono stati costretti ad abbandonare, mentre riescono comunque a catturare il traditore che dovevano prendere, ma a tenerlo nel bagagliaio della loro auto per un tempo indefinito, un'altra coppia prende possesso della casa di fronte alla loro. Per non destare sospetti, si mantengono le buone abitudini: portare brownies ai nuovi vicini. La coppia, Stan e Sandra Beeman, col figlio Matthew (che ha più o meno l'età di Paige), è simpatica e cordiale. E indovinate che mestiere fa Stan? L'agente dell'FBI. Che inizia prontamente a sospettare di Philip, notando che ha un auto simile a una di quelle viste nella zona del rapimento del traditore russo, che giace proprio nel bagagliaio di quell'auto.

Confesso che il pilot di The Americans mi aveva lasciato perplesso; mi aspettavo troppe forzature nel prosieguo, e soprattutto non mi convincevano i due protagonisti, nei panni di due spietati agenti del KGB disposti a tutto. Invece, come spesso capita, The Americans mi ha completamente conquistato, ed ho seguito con avidità gli episodi seguenti, fino a rilasciare un liberatorio applauso all'apparire dei titoli di coda del season finale, un piccolo gioiello di sceneggiatura, montaggio, colonna sonora e recitazioni (e il montaggio pre-finale con Games Without Frontiers di Peter Gabriel è sublime - "Games without frontiers, war without tears"). La struttura è complessa, e suggerisce miriadi di sottotrame e di riflessioni. Due persone costrette a vivere una vita falsa, ma con due figli veri, che a volte devono confrontarsi con le loro vite passate, costrette a fingersi integrati nelle linee nemiche, a professare il loro credo, ad assistere i loro figli che impolpano gli ideali che loro segretamente combattono. Ma pure una coppia che sviluppa uno strano affetto reciproco, che però è continuamente in bilico per tutta una serie di ragioni che capirete vedendo la serie. E poi comprimari, da una parte e dall'altra, che hanno più o meno gli stessi problemi. Sullo sfondo, la storia ufficiale, quella della Guerra Fredda, della corsa agli armamenti, del reaganismo, degli anni in cui la paura della guerra atomica era tangibile anche al di fuori di USA e URSS, anni in cui la cultura popolare tendeva ad esorcizzare questa stessa paura con frivolezze. La serie lancia perfino alcune teorie che potrebbero perfino non essere così campate per aria (il passaggio di informazioni false, tendenti a far credere all'altro "schieramento" che il nemico era talmente avanti con la corsa agli armamenti che costringeva l'altro ad indebitarsi per spostare la corsa nello spazio), e insomma, riesce a creare un clima di tensione che spesso stride volutamente con le beghe "domestiche" che esistono dietro ogni casa, ogni famiglia protagonista, famiglie generatrici a loro volta di tensioni, però di tutt'altra portata. E la fotografia, le regie, i protagonisti, riescono decisamente a risultare credibili.
Keri Russel (Felicity) è Elizabeth/Nadezhda, Matthew Rhys (il figlio gay Kevin Walker in Brothers & Sisters) è Philip/Mischa, Noah Emmerich (caratterista visto in molti film, ultimamente in Super 8 e in The Walking Dead) è Stan, Margo Martindale (altra caratterista vista in decine di film e di serie tv) è Claudia, la supervisor del Direttorato S vicina a Philip ed Elizabeth, Susan Misner (ultimamente la vediamo spesso) è Sandra, Richard Thomas (il mitico John-Boy Walton di Una famiglia americana - in originale era The Waltons) è Frank Gaad, il capo di Stan, Annet Mahendru interpreta la bellezza strana di Nina, impiegata della Rezidentura sovietica e confidente/amante di Stan.
Una delle migliori novità di questo 2013, per il gennaio 2014 è fissato l'inizio della seconda stagione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

senza alcun dubbio LA migliore novita della stagione
matteo Z