No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130512

zona franca

Free Zone - di Amos Gitai (2006)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)

Gerusalemme. Una giovane ragazza piange. E' Rebecca, ebrea/statunitense che vive qui da qualche mese, insieme al suo fidanzato Julio, spagnolo di origini ebraiche. Ma i due si sono appena lasciati, perché Julio ha tradito Rebecca con una rifugiata palestinese, dirante un'operazione militare. Rebecca non sa cosa fare del suo futuro, tornare negli USA sarebbe una sconfitta, ma in Israele non conosce nessuno. Casualmente, entra nel taxi di Hanna, una donna ebrea che deve recarsi con una certa urgenza nella free zone tra i confini di Giordania, Arabia Saudita, Siria e Iraq, per una questione di denaro. Rebecca, che non ha dove andare, decide di andare con lei, vincendo le resistenze di Hanna. Nella free zone, luogo dove il mercato nero la fa da padrone, e di conseguenze le attività losche, le due donne si incontrano con Leila, un'araba-palestinese che funge da riferimento per le attività del marito di Hanna. In realtà, Hanna cercava un palestinese soprannominato L'americano, che ha dei soldi da darle; quindi, Hanna costringe Leila a condurla nell'oasi dove dovrebbe trovarsi L'americano. Ma quando vi arrivano...

Nonostante diverse critiche negative (ma pure qualche candidatura ed un premio, a Cannes, ad Hanna Laslo, che interpreta Hanna), questo film mi ha intrigato, mi è piaciuto, e lo ricordo con nitidezza, a dispetto dei mesi passati dalla sua visione. Gitai, anche sceneggiatore insieme alla collaboratrice storica Marie-Jose Sanselme, così come in molti altri suoi film, riesce ad essere drammatico, ma pure a tirare fuori i lati positivi della vicinanza pericolosa delle culture arabe e ebraiche, ed è sempre bravo a trasmettere emozioni. Questo Free Zone è un road movie femminile teso, vibrante e magnificamente interpretato da un terzetto delle meraviglie, che ci trasporta in un non-luogo affascinante che mette paura al tempo stesso, facendoci davvero viaggiare solo con lo sguardo. Non è poco.
Oltre alla già citata Hanna Laslo, comica israeliana, le altre due protagoniste sono la sempre splendida Hiam Abbass nei panni di Leila, e la meravigliosa Natalie Portman (che, forse non lo sapete, ma è ebrea e nata proprio a Gerusalemme) nella parte di Rebecca: la scena del suo pianto sulle note del traditional ebraico Had Gadia (che noi conosciamo per la sua coverizzazione da parte di Angelo Branduardi in Alla fiera dell'est) è a dir poco devastante, e la sua parte è quella che "subisce" una trasformazione psicologica, che l'attrice è brava a dipingere con la sua prova.
Completano il cast Carmen Maura (Mrs. Breitberg, la madre dell'ex fidanzato di Rebecca) e Makram Koury (L'americano), già in House of Saddam, Il giardino di limoni, Miral, Munich, The West Wing, La sposa siriana.

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