No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130915

acciaio chirurgico

Surgical Steel - Carcass (2013)

Ok, risolviamo subito la pratica, altrimenti qui si rasenta il ridicolo: che esistessero ancora i Carcass, e che addirittura avessero fatto uscire un nuovo disco, me lo ha segnalato il solito Monty. Ultimamente mi sfuggono un sacco di cose, e, non solo sulla musica, ho capito che accade perché leggo meno giornali, quindi tranquilli, dovrò rimediare e mi sono già messo al lavoro. Andiamo avanti.
Ho sempre avuto questa idea, che fossero scandinavi, e invece sono di Liverpool (in realtà, sono quelli che hanno influenzato tutta la scena scandinava). E questo nonostante li abbia molto ascoltati in gioventù (quanto mi sento fuori luogo, usando queste espressioni, eppure...), soprattutto il loro terzo Necroticism - Descanting the Insalubrious del 1991, un disco che all'epoca fece abbastanza scalpore, introducendo la definizione progressive nel death metal. Bene, questo nuovissimo Surgical Steel, la cui copertina plagia letteralmente quella del loro EP Tools of the Trade del 1992, arriva ben 6 anni dopo la decisione di riformare quella band che è stata pioniera nel campo del metal estremo, passando dal grindcore al death, dal (appunto) progressive al melodico (sempre death metal), e a 17 anni dal precedente Swansong, con due dei membri fondatori, Jeff Walker (basso e voce) e Bill Steer (chitarra e voce), visto che l'altro fondatore Ken Owen (batteria e voce), dopo un'emorragia cerebrale nel 1999 ed un periodo di coma, non sembra essere troppo in forma (per la batteria, ma compare nei crediti come special guest alla voce). Sul disco non appare Michael Amott (svedese, chitarrista che entrò nella band all'epoca di Necroticism), anche se ha fatto parte dei Carcass dal momento della reunion, ma che l'anno scorso ha lasciato per occuparsi dei suoi Arch Enemy e Spiritual Beggars.
Vabbé, detto che alla batteria c'è Daniel Wilding, c'è da dire che Surgical Steel non è per nulla uno di quei dischi tronfi ed inutili di quelle band del passato che si riformano per fare un po' di cassa. Per un appassionato di metal (e qui vorrei ricordarvi per l'ennesima volta che chi il metallo ce l'ha avuto nel sangue, può ascoltare tutto, espandere i suoi orizzonti, volare lontano dal nido, ma quando c'è da fare headbanging e da alzare il volume per ascoltare delle sane chitarre distorte nel modo giusto, torna bambino), è una goduria. Avendo, come detto, attraversato un po' tutti i sottogeneri del metal estremo, i redivivi Carcass mettono in piedi un disco pirotecnico, che parte da una base death metal con il growling/screaming d'ordinanza, ma non dimentica mai, neppure un secondo la melodia, i grandi riff, gli assoli e le cavalcate in stile New Wave of British Heavy Metal, e come se non bastasse ingloba tranquillamente le derivazioni post crust punk del thrash in stile Metallica quelli veri, dei primordi. Ascoltare Surgical Steel è un po' come guardare un film pieno di citazioni, o come vedere un filmato sulla tua squadra del cuore e riconoscere i calciatori delle varie stagioni. Il pezzo conclusivo Mount of Execution potrebbe essere una perfetta summa di quello che vi ho detto, ma già dalla doppietta iniziale, composta dall'intro in perfetto stile classic heavy metal 1985, più la forsennata Thrasher's Abbatoir, capite che siamo sul terreno di una band che, tanto per rimanere sulla metafora calcistica, gioca a tutto campo. Il pezzo seguente, che è uno dei miei preferiti, fosse solo per il nome (Cadaver Pouch Conveyor System), è un altro fulgido esempio di come si può continuare a suonare metal estremo nel 2013, inglobando qualsiasi tipo di influenza. L'altro pezzo che a mio giudizio è davvero micidiale, nonostante, come detto, tutto il livello del disco sia davvero alto, è Noncompliance to ASTM F 899-12 Standard
Resta inteso che questi qua sono dei signori musicisti, tra l'altro, quindi fate un po' voi.
Siccome il disco esce in questi giorni, io vi caldeggio soprattutto la Mail Order Edition, sempre che riusciate ad accaparrarvi una delle 666 copie (ehehehe!), che consta di un cofanetto contenente il cd più un kit di pronto soccorso. Non so davvero cosa stiate aspettando.

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