No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20181221

Ipercubo quadridimensionale

TesseracT + Between the Buried and Me + Plini, Campus Music Industry, Parma, 24 novembre 2018

Di ritorno da un viaggio in auto (da solo) che mi ha portato prima in Francia per lavoro, poi in Svizzera per un altro concerto, mi fermo a Parma per il concerto degli inglesi TesseracT, band fino a pochi mesi fa a me sconosciuta, e "coperta" in seguito alla segnalazione dell'amico Beach, che purtroppo stasera non ha potuto farmi compagnia. Arrivo per la prima volta al Campus, un locale che negli ultimi tempi organizza molti eventi di questo tipo, e che ha da poco registrato il tutto esaurito, e mi piazzo in una zona che ritengo strategica quando gli statunitensi Between the Buried and Me hanno ancora qualche pezzo da eseguire, e devo dire che non mi sembrano affatto male, in quel loro caleidoscopio di influenze, come se fossero degli EELST solo un poco più "seri", andando dal mathcore al free jazz. Cambio palco mentre il locale si riempie, ed ecco il quintetto di Milton Keynes che sale sul palco. Si parte con Luminary, così come apre il loro ultimo Sonder, il suono è pressoché perfetto e si, la "riproduzione" è impressionante da quanto simile al disco. Il cantante Daniel si dimostra un tipo molto umile, definendo da subito il pubblico "la nostra famiglia", e ringraziando spesso e volentieri. Il concerto prosegue con una scaletta equilibratissima tra i loro quattro album, e le persone del pubblico ondeggiano le loro teste con soddisfazione, al ritmo sincopato che unisce djent, progressive, e melodie da hard rock classico. Musicisti impeccabili senza dubbio, questi TesseracT.   



Here's Milton Keynes's quintet that goes on stage. It starts with Luminary, as opens up their last Sonder, the sound is almost perfect and yes, the "reproduction" is impressive from how similar to the record. The singer Daniel proves to be a very humble guy, immediately defining the audience "our family", and thanking often and willingly. The concert continues with a very balanced setlist between their four albums, and the audience members sway their heads with satisfaction, to the syncopated rhythm that unites djent, progressive, and classical hard rock melodies. Impeccable musicians without a doubt, these TesseracT.

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