No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20181216

Lupi

SoloMacello fest ep.2: Wolves in the Throne Room + Hierophant + La morte viene dallo spazio + Cambrian, Circolo Magnolia, Milano, 1 luglio 2018

Un'altra band che mi sono messo in testa di vedere dal vivo, è quella che definisce il genere praticato Cascadian black metal, facendo riferimento al movimento che vorrebbe unire in un unico stato la parte che si affaccia sull'Oceano Pacifico di Oregon (USA), Washington (USA), e Columbia Britannica (Canada): i Wolves in the Throne Room dei fratelli Aaron e Nathan Weaver. La data non è comodissima: domenica 1 luglio al Magnolia, Milano. Eppure, sono deciso a farcela. Il concerto è inglobato all'interno del Festival denominato Solomacello, seconda parte. Parto sbagliando il locale (arrivo al Santeria, poi mi ricordano che stasera il concerto è al Magnolia, zona Idroscalo), e arrivo a destinazione mentre la terza band della serata, i ravennati Hierophant, stanno terminando il loro set, ma anche mentre Croazia e Danimarca stanno andando ai rigori (Mondiali 2018). Un'occhiata ai rigori, ed arriva il momento dei WITTR, verso le 23. La formazione dal vivo, oltre al terzetto che ufficialmente compone la band (Aaron Weaver batteria, Nathan Weaver chitarra e voce, Kody Keyworth chitarra e voce), vede anche Peregrine Sommerville (chitarra e voce dei Sadhaka), che prima del concerto "benedice" il palco con una copiosa aspersione di incenso (o qualcosa del genere), alla terza chitarra, e Brittany McConnell (batteria e violino nei Wolvserpent), una ragazzona mora alle tastiere.
Si parte con Thuja Magus Imperium, e, se ce ne fosse ancora bisogno, si comprende che per il combo di Olympia, Washington, il concerto, e la musica stessa, è un rito. Il wall of sound che investe gli spettatori, qualche centinaio stasera, è molto simile a quello su disco, e il quintetto pesta duramente si, ma si preoccupa quantomeno che la parte epico-melodica sia abbastanza chiara. Per i pezzi dall'ultimo album ci sono Born From the Serpent's Eye (senza la voce di Anna von Hausswolff, del resto non si può avere tutto dalla vita), Angrboda e Fires Roar in the Palace of the Moon, mentre Prayer of Transformation fa il paio con l'apertura di Thuja, come estratti da Celestial Lineage. Chiude I Will Lay Down My Bones Among the Rocks and Roots, da Two Hunters, una specie di manifesto, e ancora adesso un gran pezzo, per oltrepassare l'ora di concerto e salutare i presenti. Mi allontano verso qualche ora di sonno con un ronzio nelle orecchie. 


The live band, in addition to the trio that officially makes up the band (Aaron Weaver drums, Nathan Weaver guitar and vocals, Kody Keyworth guitar and vocals), also sees Peregrine Sommerville (guitar and voice of Sadhaka), who before the concert "blesses" the stage with a copious sprinkling of incense (or something like that), on the third guitar, and Brittany McConnell (drums and violin on the Wolvserpents), a big brunette girl on keyboards.
They starts with Thuja Magus Imperium, and, if it were still needed, we understand that for the combo from Olympia, Washington, the concert, and the music itself, it's a ritual. The wall of sound that invests the spectators, a few hundred tonight, is very similar to the one on disc, and the quintet push hard, yes, but it worries at least that the epic-melodic part is quite clear. For the songs from the last album there are Born From the Serpent's Eye (without the voice of Anna von Hausswolff, but after all you can not have everything from life), Angrboda and Fires Roar in the Palace of the Moon, while Prayer of Transformation does the pair with the opening of Thuja, as extracted from Celestial Lineage. The closure is I Will Lay Down My Bones Among the Rocks and Roots, from Two Hunters, a kind of manifesto, and even now a great song, to go beyond the hour of concert and greet the audience. I walk away for a few hours of sleep with a buzzing in my ears.

Nessun commento: