Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il capo della polizia Ingimundur, la cui moglie è morta in un incidente stradale, si sottopone con riluttanza a una consulenza sul dolore, lavora costantemente alla ristrutturazione di una fattoria per la famiglia di sua figlia Elín e talvolta si prende cura di sua figlia Salka. Elín gli dà alcuni degli effetti di sua madre, e lui è scioccato nel trovare un video che evidentemente registra una relazione che ha avuto con un uomo chiamato Olgeir Olafsson. Sorveglia la casa di Olgeir, unendosi alla sua squadra di calcio. Il maltempo fa chiudere le strade; durante una sessione di terapia online, scatta e distrugge la stanza, picchiando due colleghi quando protestano e chiudendoli nelle celle.
Gran bel film del regista islandese, un dramma psicologico teso e, come sempre, abbellito dagli scenari islandesi ma pure dalle scelte estetiche del regista stesso, e con una bella prova del sempre ottimo Ingvar Eggert Sigurðsson nei panni di Ingimundur.
Great film by the Icelandic director, a tense psychological drama and, as always, embellished by Icelandic scenery but also by the aesthetic choices of the director himself, and with a good performance by the always excellent Ingvar Eggert Sigurðsson in the role of Ingimundur.
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