No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130309

Den skaldede frisor

Love Is All You Need - di Susanne Bier (2012)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Danimarca. Ida è una parrucchiera che ha appena terminato un ciclo di chemioterapie in maniera efficace; anche se con il cancro non si sa mai, è una notizia da festeggiare. Ma tornando a casa scopre che il marito Leif l'ha tradita per tutto questo tempo con una di lui collega che ha la metà dei suoi anni, Thilde, e sta per lasciarla per andare a vivere con la giovane. Cercando di rimettere in sesto la sua vita, parte da sola per l'Italia, dove sta per svolgersi, in uno scenario da sogno, il matrimonio della figlia Astrid. Astrid sta per sposare il giovane Patrick, figlio di un imprenditore inglese, Philip, che coltiva ed importa agrumi appunto dall'Italia, dove possiede terre e una antica villa vicino Sorrento, dove si svolgerà il matrimonio e dove alloggeranno tutti gli invitati. Philip è vedovo ormai da qualche anno, ma ancora non riesce a darsi pace. L'incontro tra Philip e Ida sarà traumaticamente divertente, e le frizioni proseguiranno per un po'. Ma nonostante i problemi tra Patrick ed Astrid, l'arrivo di Leif e Thilde, l'arrabbiatura di Kenneth, l'altro figlio di Ida e Leif, contro il padre, le continue avances della cognata di Philip, Benedikte, verso l'uomo, Philip e Ida si attraggono, in qualche modo.

Probabilmente il film più leggero della regista danese (Oscar per In un mondo migliore; c'è da dire che anche Pensione Oskar era abbastanza "spensierato"), sceneggiato a quattro mani col fido Anders Thomas Jensen, Love Is All You Need (in originale danese Den skaldede frisor, letteralmente "la parrucchiera calva", riferimento alla calvizie indotta dalla chemio della protagonista, alle prese con la parrucca per tutto il film) è un film giocoso, divertente, fatto di gag anche prevedibili ma godibili e mai volgari, tratta la famiglia in modo moderno, e mette nel calderone vari temi, anche ricorrenti nel cinema della Bier, trattandoli con grazia come a lei ben riesce. Non è un film che dovete vedere assolutamente, ma è molto meglio di tante bischerate che girano.
Nel cast, dove troviamo anche Ciro Petrone che ricorderete in Gomorra e ultimamente pure in Reality, giganteggiano Trine Dyrholm (Ida) e Pierce Brosnan (Philip), ma da non dimenticare un Kim Bodnia (Pusher) in versione comica e Paprika Steen (già con la Bier in Open Hearts) nei panni di Benedikte sopra le righe ed esilarante anche lei.

2 commenti:

drunkside ha detto...

A me è sembrato una robaccia, molto prevedibile.
Ma si sa che io sono un cinico.
Saluti, non ci si becca da un po'

jumbolo ha detto...

ciao caro. si, è prevedibile. decisamente, per una che ha delle idee sempre, o quasi sempre, fuori dal comune. ma probabilmente voleva fare una cosa molto più leggera del solito, e così è stato. un film d'ammore, e infatti è venuta dalle parti vostre, perché voi sapete cos'è l'ammooore.
:)