The Wild and Wonderful Whites of West Virginia - di Julien Nitzberg (2009 - Inedito in Italia)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Way down in West Virginia/There are some people who are one of a kind
They don't need nothin' from nobody/'Cause they're already doin' fine
Comincia così D Ray White, una canzone di Hank Williams III dal suo Straight to Hell, un pezzo che parla, oltre che appunto del soggetto che titola la canzone, della sua famiglia. D. Ray White ed il figlio Jesco, sono riconosciuti come "notable residents" nella scheda Wikipedia della Contea di Boone, West Virginia. E però c'è del marcio in Danimarca: i White non sono proprio cittadini modello (e già, se ne parla Hank III in una sua canzone, ci sarebbe quantomeno da insospettirsi). Sembra una battuta, ma come dice Perri Nemiroff su cinemablend.com, "non c'è un modo carino per dirlo: i White sono white trash" (e qui vi invito, nel caso non aveste mai sentito la definizione, a leggere la definizione linkata). Il regista Julien Nitzberg, già regista del docu-corto su Hasil Adkins (leggendario musicista e altro notable residents della Boone County), e produttore di Dancing Outlaw, documentario su Jesco White del 1991, insieme alla Dickhouse Productions di Johnny Knoxville (Jackass; indizio che potrebbe portare lo spettatore fuori strada prima di aver visto il documentario in questione), indaga, seppur superficialmente, sulla famiglia White, sul loro habitat, e sulle relazioni familiari e con "l'esterno". Regalandoci uno spaccato statunitense che può sorprendere solo gli ingenui, ma che, con andamento altalenante e con intenzioni che non si capiscono fino in fondo, ci fanno capire che non è davvero tutto oro quello che luccica, e che il progresso di una delle nazioni più industrializzate del mondo ha lasciato senza dubbio qualche strascico, per dirla senza affondare troppo.
D. Ray ed in seguito Jesco, sono stati riconosciuti come favolosi mountain dancers, e pure qua ci sarebbe da approfondire (la mountain dance o clogging è un tipo di danza popolare che affonda le radici in Europa e, influenzata da altre danze africane e sudamericane, arriva negli USA agli inizi del secolo scorso, diventando di largo uso nella zona dei monti Appalachi; diffusa tra i minatori, ancora oggi è la danza ufficiale degli stati del Kentucky e del North Carolina); ma, vuoi lo sfondo sociale, vuoi la predisposizione, ha fatto si che la famiglia sia sempre stata considerata outlaw. Cominciando con un tono leggero, scherzoso, proseguendo come un dramma, evolvendosi in una sorta di reality kitsch (lo so, è una sorta di ripetizione), insinuando i motivi sociali per una tale assenza di evoluzione in una famiglia in cui qualcuno aveva pure delle qualità, con l'apparizione di Hank III e le interviste sia ai membri della enorme famiglia, sia ai locali non imparentati che alle Forze dell'Ordine, The Wild and Wonderful Whites of West Virginia è un documentario dall'indubbio fascino che ti lascia al tempo stesso attonito e divertito, indeciso sul senso di colpa che umanamente viene da provare per aver guardato con condiscendenza i vari membri dei selvaggi e meravigliosi White. Plus, credetemi, ci sono delle facce in questa famiglia che vale la pena di vedere almeno una volta.
Non c'entra niente, ma la visione di questo documentario dà tutto un altro senso alla visione della serie Justified.
2 commenti:
Curioso, peccato non poterlo vedere.
Posso copiaincollare la rece sul mio forum di Hank (citandoti) ?
naturalmente.
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