No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130312

Afleggjarinn

Rosa candida - di Audur Ava Olafsdòttir (2012)

Islanda. Lobbi ha ventidue anni. Vive con l'anziano padre, ed ha un gemello autistico che vive in un istituto, ma che i due vedono molto spesso. La madre di Lobbi, una donna più giovane del marito, amorevole, brava in cucina e amante del giardinaggio, è morta poco tempo prima in un incidente stradale, lasciando un vuoto apparentemente incolmabile. Lobbi ha passato del tempo imbarcato su un peschereccio, e adesso sta per lasciare l'Islanda per andare in Nord Europa: è stato assunto per curare un roseto famoso in tutto il mondo, di proprietà del monastero adiacente. Il padre accetta la sua partenza, ma non smette di preoccuparsi e di dolersi per la morte della moglie. Lobbi sembra fuggire dalle sue responsabilità: infatti, è padre di una bambina di sette mesi, Flòra Sòl, nata da una notte (un quinto di notte, come dice lui) passata assieme ad Anna, una ex di un amico, con la quale in realtà sente di non aver niente a che fare. I due hanno accettato di buon grado la situazione: Anna continua a studiare e si prende cura della bambina, Lobbi la vede ogni tanto, il padre di Lobbi pure. Cosa accadrà in questa nuova avventura, lontana dalla terra natìa, a Lobbi e alle persone a lui care?

La letteratura islandese sta pian piano riscuotendo un buon successo, e un poco di visibilità, anche da noi. Rosa candida, scritto dalla Olafsdòttir, insegnante di Storia dell'Arte e direttrice del Museo dell'Università d'Islanda, è il suo terzo lavoro, ed è un "piccolo" libro delicato e leggero, che non rivela verità assolute o mostra nuove filosofie di vita, ma in una certa misura tranquillizza, rilassa, riconcilia con le necessità basilari dell'esistenza, senza per questo essere un libro spirituale, e, a mio personale giudizio, riesce a dare un'idea del carattere islandese, pacifico, accomodante e molto libero di costumi, un popolo che ho riscritto la Costituzione online, non fa differenze tra preferenze etero o omosessuali, accetta di buon grado le famiglie ingrandite e non convenzionali.
Come vi ho detto, non aspettatevi un libro spirituale o rivoluzionario. La figura di Lobbi rivela i dubbi di ogni essere umano, soprattutto giovane e con tutta la vita davanti, alle prese con scelte che segneranno la sua esistenza e quindi indeciso e titubante. Il suo flusso di coscienza attraversa le duecento pagine del libro, e nel contempo il suo personaggio ci conduce in un viaggio in un'Europa che, agli occhi di un islandese, appare diversissima dalla loro grande isola con pochi abitanti e molte pecore.
Libro semplice, poco convenzionale, a tratti elementare, ma che fa della semplicità la sua forza. E non per questo, meno bello.

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