No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130326

Hearat Shulayim

Footnote - di Joseph Cedar (2011 - Inedito in Italia)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)

Gerusalemme, Israele. Eliezer Shkolnik ed il figlio Uriel Shkolnik sono entrambi eminenti professori nello studio del Talmud all'Università Ebraica. Sono da sempre rivali, si detestano cordialmente. Il figlio ha sviluppato quasi una sorta di dipendenza dai riconoscimenti e dalle onoreficenze, il padre è un purista che nasconde la sua invidia nel rifiuto delle istituzioni che le assegnano. Entrambi eccentrici e pieni di sé, proseguono la loro vita immersi nei loro studi (a dire la verità molto più il padre rispetto al figlio), finché il premio più importante del loro campo, l'Israel Prize, viene assegnato al padre. Ma la cosa che sconvolge le loro vite è che il figlio scopre molto presto che in realtà, per un errore d'omonimia, il premio in realtà è destinato a lui.

Nella cinquina dei candidati al miglior film in lingua non inglese del 2012, Footnote è un altro di quei film che non ha avuto una distribuzione italiana denotando ancora una volta la cecità dei nostri distributori e pure la superficialità della stragrande maggioranza del pubblico ciniematografico. Perché Cedar, già candidato all'Oscar col precedente Beaufort (che mi impegno a recuperare), che gli fruttò un Orso d'Argento per la miglior regia a Berlino nel 2007, mette in scena una commedia grottesca dal profondo significato metaforico, denunciando l'ottusità di una società che evidentemente ben conosce (nato a New York, si è trasferito a Gerusalemme all'età di 5 anni), senza usare le armi (e potrei fermarmi qui) consuete quando si affronta il "problema" ebraico di una società arcaica e profondamente patriarcale.
Per quanto bravo Lior Ashkenazi nella parte del figlio Uriel, per quanto interessanti le figure femminili, naturalmente marginali, di Dikla (Alma Zack) e Noa (la splendida Yuval Scharf), ho trovato straordinaria la prestazione di Shlomo Bar-Aba nei panni di Eliezer Shkolnik.
Altro film da distribuire, altro regista da seguire.

2 commenti:

Iacopo ha detto...

Ma quello in locandina chillè...Zamparini????

jumbolo ha detto...

Shlomo Bar Aba, Zamparini in yiddish