No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130301

speciAle elezioni



E' fantastico come noi italiani (se fossi stato vis-à-vis avrei detto "voi italiani", come faccio spesso con amici e colleghi, ma qui per scritto non vorrei essere frainteso), oltre ad essere santi, poeti e navigatori ("Un popolo di poeti di artisti di eroi / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di tramsigratori"), siamo tutti allenatori e politologi. E, come ognuno è convinto di aver votato sempre il partito o la coalizione dei "buoni", ognuno si sente pure autorizzato a considerarsi superiore a quelli che non hanno fatto come lui o lei.
Naturalmente, ognuno riflette ed analizza il post-voto a modo suo. E ovviamente, anch'io ho fatto lo stesso. Ma lo tenevo dentro di me, cercando pure di capire cosa succederà adesso, finché un amico/collega non mi ha detto che aspettava il mio commento, qui sul blog. E sapete tutti quanti che quando mi si dice una cosa del genere, mi sento subito in obbligo.
Innanzitutto, non sono andato a votare. Non è la prima volta. Mi sembra che l'ultima volta sia stata quella in cui il candidato premier del centro-sinistra era Veltroni; ancora oggi gli amici presenti a quel tavolo in quel ristorante, la sera precedente alle elezioni, se lo ricordano. Deciso a votare Ferrando o a non andare, mi feci convincere dai commensali a dare l'ormai famosissimo "voto utile", per fronteggiare Silvio l'onnipotente, l'unto dal Signore, l'immortale. Ancora oggi me ne pento, ma la vita è fatta anche di sbagli.
Qualcuno si chiederà perché. Beh, intanto il mio partito si è piazzato bene: 24,83%. Un buon risultato, un segnale di rottura (di coglioni, per la precisione) del popolo di santi eccetera. Poi, non ne avevo voglia. Inoltre, ho deciso da un po' che questo è il mio tipo di protesta. Pacifica, quieta, indolente. L'incazzatura del pensiero debole. Non so se vi sentite soddisfatti dalla mia risposta. Spero di si.
Detto questo, per capire il voto secondo me bisogna parlare apertamente con le persone che accettano di dirti il loro voto, e possibilmente ascoltarle; io ho avuto la fortuna di captare alcune cose interessanti, che mi aiutano nella mia personale interpretazione del voto.
Devo dire che, pur rimanendo intenzionato ad andarmene dall'Italia se riuscirò ad avere la pensione, il voto non mi ha lasciato del tutto insoddisfatto.
Una persona a me cara, di famiglia, che considero pragmatica, dopo aver votato Silvio agli albori, perché tendenzialmente di centro-destra, ed essere passato al PD perché, a suo dire, Silvio aveva "detto troppe cazzate", stavolta ha votato Grillo. Un altro amico/collega, in passato attivista anche del PD, ha votato Grillo. Un paio di amici tenutari di blog "amici", da sempre vicini a posizioni di centro-sinistra, mi par di capire che han votato PD, e sono entrambi delusi, ognuno a modo loro. Un collega, da sempre di destra (e non di centro-destra) ha votato Silvio; alla mia domanda "perché" mi ha risposto semplicemente e candidamente di averlo votato perché era un "voto utile", l'unico se uno è di destra. Ascoltando anche, via Radio24, molte voci di esponenti o votanti Grillo, tutte le testimonianze mi appaiono degne di considerazione e ragionevoli; non sono solo quelli che hanno votato Grillo che hanno votato qualcosa turandosi il naso, o quantomeno non condividendo tutto quanto.
La mia interpretazione in prima battuta, sommando il quasi 25% dei non votanti al quasi 25% (25,55% alla Camera, 23,79% al Senato) del Movimento 5 Stelle, è che la metà dei votanti italiani si è, come diceva il grande Funari, imitato dall'altrettanto grande Corrado Guzzanti, "rotta veramente i cojoni". E questo è un ottimo segnale.
Molti, tendenzialmente di centro-sinistra, focalizzano l'attenzione sulla "remontada" di Silvio (29,18% alla Camera, 30,72% al Senato); anch'io non comprendo come, dopo tanti anni di stronzate, si possa ancora dare il voto ad una persona del genere, ma sarà il mio inguaribile ottimismo, mi pare più importante la conclusione sopra citata (coglioni rotti, 50%). E vi dirò, capisco poco e male chi, sempre dell'area del centro-sinistra, recrimina che "se ci fosse stato Renzi", la vittoria (PD e coalizione di centro-sinistra: 29,54% alla Camera, 31,63% al Senato) sarebbe stata più ampia (e di conseguenza ci sarebbe stata "governabilità"): le primarie ci sono state, e ha vinto Bersani. Period.
Questa è la democrazia, signore e signori. Prendiamone atto. E checché ne dica un sacco di gente, alcune delle cose che strilla Grillo, e che ha imposto ai suoi candidati, son quelle che vogliamo tutti, tipo ridursi lo stipendio. Da osservatore che ormai si sente esterno, anche se ci son dentro fino al collo all'Italia (ma il mio essere è comandato dal paradosso, potrei farvi un sacco di esempi ma magari vi annoiereste), mi divertirebbe da morire se non si riuscisse a formare un qualsiasi governo e si tornasse al voto a breve. Con i mercati e lo spread (che tanto, come dice Silvio, non contano un cazzo) impazziti: ma nessuno si ricorda che in Belgio sono stati un anno e mezzo senza un governo?
Perché una cosa è vera sopra tutte le altre: la politica deve tornare ad essere un servizio al cittadino.

5 commenti:

Dantès ha detto...

condivido parecchio. detto ciò, grillo mi fa paura almeno quanto il 27% del pdl a l'aquila... che popolo siamo diventati? quanto al belgio, io non so se con questi chiari di luna riusciamo a reggere un anno e mezzo senza governo

jumbolo ha detto...

in realtà continua a governare quello precedente. tanto ormai l'imu se l'è già presa!!

cipo ha detto...

Aspettavo anche io il tuo commento Ale - sempre un piacere leggerlo. Visto dall'estero il voto Italiano appare ancor più incomprensibile. Ma, comunque sia andata questo parlamento non potrà essere peggiore del precedente, che aveva davvero toccato il fondo.

monty ha detto...

Un altro paese che è rimasto senza
governo è la Grecia.
E onestamente vedo per noi più
similitudini con i greci
che con i belgi

jumbolo ha detto...

Certo, hai ragione. Però in Italia momentaneamente la protesta è stata incanalata nel voto a Grillo o nel non voto anziché nelle molotov. E anche questa cosa mi pare degna di essere sottolineata.
E comunque, rimane in carica l'ultimo governo, per la normale amministrazione. Così come accadrebbe, a meno che non mi sbagli di brutto, nel caso non si riuscisse a trovare una maggioranza che vota la fiducia ad un ipotetico governo.
E, attenzione, una situazione come questa, paradossalmente, difficilmente genera tensioni sociali, perché naturalmente il governo uscente che rimane in carica pro-forma, non può prendere decisioni antipopolari.
E' chiaro che siamo, e probabilmente rimarremo, in un limbo. Ma, ripeto, questa è la democrazia che riusciamo ad ottenere con questa legge elettorale, che, ricordiamocelo, i due partiti che potrebbero accordarsi per un governo di grande coalizione non hanno cambiato. Non vorrei sembrare infantile, ma un bambinesco "ben gli sta" è il minimo...