No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060103

testimonianza dal lager

qualche giorno fa ho finito di leggere Se questo è un uomo di Primo Levi. crudele testimonianza della sua personale permanenza nel lager di Auschwitz.
consiglio a tutti di leggerlo e riporto alcune sue parole:

“che siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti a ogni offesa, votati a morte quasi certa, ma che una facoltà ci è rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l’ultima: la facoltà di negare il nostro consenso.”
“devo confessare che davanti a certi visi non nuovi, a certe vecchie bugie, a certe figure in cerca di rispettabilità,a certe indulgenze, a certe connivenze, la tentazione dell’odio la provo, ed anche con una certa violenza: ma io non sono un fascista, io credo nella ragione e nella discussione come supremi strumenti di progresso, e perciò all’odio antepongo la giustizia.”
“le camere a gas erano camuffate come sale di doccia, con tubazioni, rubinetti, spogliatoi, attaccapanni, panchine eccetera.”
“la coscienza radicata che all’oppressione non si deve acconsentire, bensì resistere, non era molto diffusa nell’Europa fascista, ed era particolarmente debole in Italia. Era patrimonio di una cerchia ristretta di uomini politicamente attivi, ma il fascismo e il nazismo li avevano isolati, espulsi, terrorizzati o addirittura distrutti: non bisogna dimenticare che le prime vittime dei lager tedeschi, in numero di centinaia di migliaia, furono appunto i quadri dei partiti politici antinazisti. Essendo venuto a mancare il loro apporto, la volontà popolare di resistere, di organizzarsi per resistere, è risorta molto più tardi, grazie soprattutto al contributo dei partiti comunisti europei, che si gettarono nella lotta contro il nazismo dopo che la Germania, nel giugno del 1941, aveva aggredito improvvisamente l’Unione Sovietica. In conclusione, rimproverare ai prigionieri la mancata ribellione rappresenta oltre a tutto un errore di prospettiva storica: significa pretendere da loro una coscienza politica che oggi è patrimonio pressoché comune, ma allora apparteneva solo ad una elitè.”
“i lager tedeschi costituiscono qualcosa di unico nella storia dell’umanità: all’antico scopo di eliminare gli avversari politici, affiancavano uno scopo moderno e mostruoso, quello di cancellare dal mondo interi popoli e culture. A partire dal 1941, essi diventarono gigantesche macchine di morte: camere a gas e crematori erano stati deliberatamente progettati per distruggere vite e corpi umani sulla scala di milioni; l’orrendo primato spetta ad Auschwitz, con 24000 morti in un solo giorno.”
“i campi sovietici rimangono pur sempre una manifestazione di illegalità e disumanità. Essi non hanno nulla a che vedere con il socialismo, ed anzi, sul socialismo sovietico spiccano come una brutta macchia; son piuttosto da considerarsi una barbarica eredità dell’assolutismo zarista, di cui i governi sovietici non hanno saputo o voluto liberarsi. Ma è possibile, anzi facile, rappresentarsi un socialismo senza lager: in molte parti del mondo è stato realizzato. Un nazismo senza lager invece non è pensabile.”
“occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia con i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà. Poiché è difficile distinguere i profeti veri da quelli falsi, è bene avere in sospetto tutti i profeti; è meglio rinunciare alle verità rivelate, anche se le troviamo comode perchè si acquistano gratis. È meglio accontentarsi di altre verità più modeste, a poco a poco e senza scorciatoie, con lo studio, la discussione e il ragionamento, e che possono essere verificate e dimostrate.”

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