No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120212

Jane


Jane Eyre - di Cary Fukunaga (2011)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: 'carattere dé

Nell'Inghilterra Vittoriana, Jane Eyre è una piccola orfana che, alla morte dei genitori, viene presa in casa Reed, presso la zia, Mrs. Reed, che non la ama, e lascia che la piccola sia vessata dai figli. Dopo qualche tempo, la zia non perde occasione per rinchiudere Jane in un collegio, pieno di bambine senza famiglia, dove la vita è particolarmente dura, piena di regole e di lavoro intenso. D'altra parte però, alle ragazze viene data un'attenta istruzione: l'obiettivo è di farle diventare donne perfette da sposare, unica prospettiva contemplata all'epoca per una donna, ma Jane rivolta l'aspettativa, assorbendo tutta l'istruzione, superando la durezza dell'istituzione e perfino la tragedia della migliore amica che muore di tubercolosi, integrandosi perfettamente e divenendo lei stessa una delle insegnanti. Finché non viene scelta per fare da istitutrice ad Adele, la figlia adottiva di Mr. Rochester, che lei non conosce ancora, nella sua dimora di Thornfield Hall. Jane accetta di buon grado l'ennesima possibilità di rendersi indipendente e di lasciarsi alle spalle il suo passato, ed ottiene buoni risultati con Adele, finché non conosce Mr. Rochester. Inizialmente scontroso, l'uomo, ricco e potente, costantemente in procinto di sposarsi con Blanche Ingram, donna di famiglia altrettanto altolocata, si rivela profondamente interessato a Jane, e finalmente innamorato, al punto di volerla sposare. Ma la cosa si rivela impossibile: Rochester è già sposato, e nasconde un terribile segreto in una stanza chiusa di Thornfield Hall.

Se Jane Eyre, il libro di Charlotte Bronte, ha avuto decine e decine di adattamenti televisivi e cinematografici, influenzando pure la letteratura, un motivo ci sarà. La storia della Bronte descrive un personaggio fortissimo, di grande valore e di forti valori, praticamente rivoluzionario, che incarna una sorta di femminismo moderato e intelligente, equilibrato ma, nell'epoca vittoriana, sconvolgente e destabilizzante. Difficile dare al film un voto più alto, dato l'abuso che si è fatto di questa storia dal 1910 in poi, ma vi assicuro che la versione in questione è assolutamente meritevole di considerazione. La fotografia è "brumosa" quanto ci si aspetta, spesso tendente all'oscurità quando si è negli interni, i movimenti di macchina sono corretti, essenziali e funzionali. La storia viene racchiusa in un flashback (l'azione comincia con Jane che vaga sotto la pioggia, e viene raccolta esanime da St. John e le sorelle), viene racchiusa in due ore assolutamente non pesanti, e senza dilungarsi troppo o usare espedienti, il regista lascia tutta la caratterizzazione della figura principale a Mia Wasikowska (Jane Eyre), un'attrice che a 22 anni ci ha già messo all'angolo, privandoci di ulteriori aggettivi per descriverla: è davvero straordinaria. Una buona parte del lavoro grava pure sulle spalle (larghe abbastanza) di Michael Fassbender (Rochester): ribadisco che secondo me dà il meglio in parti maggiormente fisiche, ma c'è da dire che stavolta se la cava molto bene. Come dice correttamente Exit, l'alchimia tra i due funziona a meraviglia. Nel cast figurano anche Jamie Bell (St. John), una irriconoscibile Sally Hawkins (Mrs. Reed), Judi Dench (Mrs. Fairfax), Imogen Poots (Blanche Ingram). Apparizione fugace per Valentina Cervi (è Bertha Mason), musiche del pisano Dario Marianelli, già Oscar per Espiazione.
Film realizzato ottimamente, e realmente emozionante. Se siete curiosi e bravi con l'inglese, leggetevi la recensione di Roger Ebert e la sua similitudine goth-vampiresca.

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