No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120223

paura, ansia e depressione


Fear, Anxiety & Depression - di Todd Solondz (1989)


Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Giudizio vernacolare: in che stato lulì dé



Ira Ellis è un giovane aspirante scrittore per il teatro, profondo ammiratore di Samuel Beckett, frustrato dal suo rapporto con i genitori, con poco carattere, sfigato con le donne. Il suo unico amico, Jack, è un aspirante artista concettuale, pieno di sé, che lo tratta con sufficienza e non gli è mai di grande aiuto. La fidanzata di Jack è un'aspirante attrice, che però non viene mai richiamata dopo i provini. Ira casualmente conosce Sharon, che gli si attacca addosso senza che in realtà Ira voglia più di tanto; riesce finalmente a mettere in scena una sua pièce, che la critica distrugge, mettendo in luce i suoi conflitti irrisolti. In una spirale di sfiga, Ira si ritrova i suoi genitori con il fiato sul suo collo, non sa come liberarsi di Sharon, conosce Junk, un'altra aspirante artista stramba ma attraente, della quale si innamora immediatamente, e si imbatte in Conny, un vecchio compagno di liceo senza la minima sensibilità artistica, che sta avendo successo proprio come autore di teatro. E il peggio deve ancora venire...



Debutto di Solondz poco conosciuto, e senza dubbio con uno stile ancora da mettere a punto, che tra l'altro deve moltissimo a Woody Allen, ma che nonostante sia prevedibile, fa piuttosto ridere, quindi diverte, e ironizza in modo anche forte sul mondo "artistico" (teatro, arte, cinema) e sulle sue idiosincrasie. Molto "alla Woody Allen" anche la prova attoriale dello stesso Solondz, che interpreta il protagonista Ira Ellis; buone anche le prove di Jane Hamper (Junk) e di Jill Wisoff (Sharon). Strepitoso, come sempre, Stanley Tucci, nei panni del tamarrissimo Conny.

Per curiosi, ma comunque interessante.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Poi mi spiegherai come sei arrivato a vedere un film di ben 23 anni fa...
Ciao
Luca

jumbolo ha detto...

mi sono dimenticato di fare una piccola introduzione. è la prima rece di uno speciale su toddo solondz che considero uno dei più forti registi dei nostri tempi.