No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120208

principianti


Beginners - di Mike Mills (2011)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: ma alla fine chi è morto? ir cane?

Los Angeles, 2003. Oliver Fields ha 38 anni ed è un grafico. E' single, ed ha da poco perso il padre Hal per un cancro, mentre la madre è morta 5 anni prima. Poco dopo la morte della madre Georgia, il padre, intellettuale e per lungo tempo direttore di un importante museo, ha fatto coming out dichiarando prima di tutti al figlio la sua omosessualità, ed il suo desiderio di essere gay "non solo in teoria, ma anche in pratica". Il rapporto di Oliver e Hal era divenuto più profondo, completo, ed Oliver, persona timida e abbastanza chiusa, che da sempre aveva avvertito un senso di stranezza nel rapporto dei suoi genitori, impara ad apprezzare il padre anche in questa sua nuova veste. Hal diventa un'attivista LGBT, si innamora, ricambiato, di un uomo molto più giovane di lui, Andy, vive la vita appieno, al punto che, quando gli viene diagnosticato un cancro, a parte il figlio, non avverte nessuno, finché non è costretto a passare gli ultimissimi giorni a casa. Oliver "eredita" Arthur, il Jack Russel del padre, col quale riesce a comunicare. Grazie a una coppia di amici, che si preoccupano per l'isolamento di Oliver, lo trascinano ad una festa in maschera, dove Oliver, vestito da Dr. Freud, conosce Anna, una bella ragazza francese, attrice in cerca di fortuna negli States, con la quale inizia una storia, non senza difficoltà.

Il secondo lungometraggio di Mills, esperto videoclipparo, film che annovera un cast di una certa classe, e che ha "fregato" (secondo me) i distributori italiani, in quanto è uscito il 9 dicembre 2011 direttamente in dvd, ma poco dopo è entrato nelle nomination per gli Oscar, tramite Christopher Plummer (Hal Fields), nella cinquina per Best Actor In a Supporting Role, cosa che probabilmente poteva essere sfruttata meglio, ha, a mio avviso, alcune similitudini e vicinanze con un altro film, al momento inedito in Italia, e cioè il nuovo film di Miranda July The Future, del quale vi parlerò appena possibile: qui c'è un cane (Arthur) che si esprime con i sottotitoli (espediente dosato senza esagerare, va detto, trovata che risulta carina, anche se non fondamentale, ma contribuisce a dare un tocco naive al film), lì c'è un gatto randagio che comunica come voce fuori campo, ed entrambe le storie trattano, in maniera diversa naturalmente, una visione del futuro, la ricerca dell'amore da parte dell'essere umano e la sua fragilità davanti alla costruzione di un rapporto di coppia. Il film risulta lento ma piacevole, abbastanza coinvolgente nella sua asimmetricità, un tantino complesso nel montaggio che salta continuamente avanti e indietro nel tempo, seguendo almeno tre successioni temporali, porta lo spettatore a tifare fortemente per la relazione di Oliver ed Anna creando empatia, anche se procede a strappi, e rimane spesso nella sfera del non detto. Nomination "dovuta" per Plummer, oggi 82enne e mai nominato fino a due anni fa (ma non vinse), per The Last Station (altro film del quale vi parlerò appena possibile), ci sono anche Ewan McGregor (Oliver), la deliziosa Mélanie Laurent (Anna, era ne Il concerto e in Bastardi senza gloria, e scusate se ho già usato l'aggettivo "deliziosa" per descriverla in passato) e Goran Visnjic (l'attore croato che entrò nel cast di E.R., e che adesso è curiosamente sugli schermi anche con Millennium - Uomini che odiano le donne, anche lì con Plummer). Tocco leggero, a volte fin troppo, buone intenzioni: regista da seguire.

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