No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120309

la mia settimana con Marilyn


My Week with Marilyn - di Simon Curtis (2012)

Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: la più grande arrizza'azzi della storia

Nell'estate del 1956, in Inghilterra, il ventitreenne Colin Clark, beneducato e di ottima famiglia, interessato ad entrare nel mondo del cinema e amico di famiglia di Vivien Leigh, moglie di Sir Laurence Olivier, viene assunto dallo stesso Olivier come terzo aiuto regista, in pratica addetto alla produzione, nella lavorazione del film Il principe e la ballerina. Nel cast, oltre a Laurence Olivier che era regista oltre che protagonista, le due protagoniste femminili erano Sybil Thorndike, anziana ed esperta attrice inglese, e Marilyn Monroe, allora trentenne, già sex symbol universalmente riconosciuto, ed appena sposatasi (era il suo terzo matrimonio) con il famoso scrittore statunitense Arthur Miller, insieme al quale arrivò in Inghilterra qualche giorno prima dell'inizio della lavorazione. Marilyn impersonava già lo stereotipo della star bizzosa: sempre in ritardo, spesso ubriaca, dipendente dai medicinali, incontrò difficoltà all'inizio della lavorazione, essendo insicura del suo talento e non sentendosi all'altezza di un'icona come Laurence Olivier (il quale viveva il suo rapporto con lei al tempo stesso arrabbiandosi per la sue bizze, ma ammirandola per il suo talento assolutamente naturale). Il suo rapporto con Miller, contemporaneamente, incontrava già qualche problema, e lo stesso scrittore ritornò negli USA dopo pochi giorni sentendosi soffocato e non potendo lavorare come voleva. Marilyn, sentendosi sola, individuò in Clark una figura a metà tra il fidanzatino e l'accompagnatore galante, traendo da lui la forza per esprimersi al meglio come attrice; per Clark, che in quei giorni stava cominciando ad uscire con Lucy, una guardarobiera dei Pinewood Studios, quella settimana con lei fu come un sogno ad occhi aperti.

Mi aspettavo un buon film, soprattutto per le due candidature, Kenneth Branagh nella categoria miglior attore non protagonista, e Michelle Williams nella categoria miglior attrice protagonista, ma sinceramente non così bello ed empatico. Curtis, esperto regista televisivo, con la sceneggiatura di Adrian Hodges che adatta i due libri che Colin Clark ha scritto su questa sua esperienza (The Prince, the Showgirl and Me e l'omonimo My Week with Marilyn), confeziona un prodotto che non ricorda per niente qualcosa di televisivo, ed anzi, regala allo spettatore un'ora e mezzo di magia cinematografica, e soprattutto, riesce perfettamente, con l'aiuto di una spettacolare Michelle Williams (la crescita di questa attrice, oggi trentunenne, è sinceramente ammirevole, e questo credo proprio sia il ruolo che la consacra nell'ambito delle grandi attrici), a rendere l'idea di quanto potesse essere magnetica e carismatica, probabilmente suo malgrado, nel senso che non so quanto ne fosse cosciente, una stella che ancora oggi viene rimpianta, come quella di Marilyn Monroe. Naturalmente l'intero cast contribuisce a raggiungere l'obiettivo: Julia Ormond è Vivian Leigh, Emma Watson (proprio lei, Hermione, cresciuta, ventunenne, e carinissima) è Lucy, Eddie Redmayne è Colin Clark, poi ci sono Toby Jones, Dominic Cooper, una sempre straordinaria Judi Dench (è Sybil Thorndike), un'ottima Zoe Wanamaker nei panni di Paula Strasberg, e, bravissimo pure lui, Kenneth Branagh nei panni di Sir Laurence Olivier. La figura di Marilyn è, forse, proprio così come l'immaginario collettivo la immagina, ma insomma, la magia del cinema è anche questa. Credeteci o no, solo con un neo disegnato e l'aiuto della parrucchiera (oltre, ovviamente, ad un training suppongo intenso), la Williams disegna una Marilyn Monroe sensuale, indifesa, spersa, bisognosa di attenzioni e quasi schiava del suo destino, che però appena la telecamera parte, la cattura e la rilascia solo quando viene spenta. Molto belli anche i rapporti sul set tra gli attori, e le riflessioni da camerino. Gran bel film.
Ancora non se ne conosce la data di distribuzione italiana.

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