The Promise - di Peter Kosminsky (2011)
Miniserie in 4 episodi - Channel 4
In Inghilterra, nel 2005, Erin Matthews, 18 anni, sta decidendo cosa fare nel suo gap year (l'anno sabbatico tra la scuola secondaria e l'università). Suo nonno ormai ottantenne, nel frattempo, è stato colpito da un grave ictus, ed è paralizzato in ospedale. L'amica Eliza, che ha la doppia cittadinanza israeliana e inglese, la invita a casa sua, a Caesarea, visto che lei deve compiere la sua formazione di base nell'esercito israeliano. Mentre Erin pulisce la casa del nonno, insieme alla madre Chris, trova un diario, che suo nonno ha tenuto cominciando verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Era infatti un sergente della sesta Divisione Airborne dell'esercito inglese. La madre vuole che lo butti, ma Erin lo nasconde e lo conserva; decide di andare in Israele con Eliza, e mentre le due amiche sono sul volo di andata, comincia a leggere il diario, che inizia con quello che Len Matthews, il nonno di Erin, descrive come il peggior giorno della sua vita finora: la liberazione del campo di concentramento di Bergen-Belsen, e continua raccontando quello che gli accadde dopo, durante il Mandato britannico della Palestina; Erin si appassiona alla storia di quella terra, e alla figura a lei praticamente sconosciuta, del nonno. Ancora, però, non sa niente della guerra infinita tra i palestinesi e gli israeliani. Al suo arrivo, trova una famiglia apparentemente felice, che vive con tutti gli agi in una villa splendida sul mare. Conosce Paul, il fratello di Eliza, che ha idee diverse dal padre, ex generale. Mentre continua a leggere il diario del nonno, conosce Omar, un amico di Paul, cristiano palestinese: una vita parecchio diversa da quella dei Meyer, la famiglia di Eliza e Paul. E poi, mentre sta cominciando a conoscere la realtà a dir poco complicata di quella terra, mentre esce da un locale dove ha bevuto una birra insieme a Paul, nota una coppia che sta entrando: la ragazza è strana, tesa, stranamente legnosa. Quando arrivano all'auto, Paul si accorge di aver dimenticato le chiavi nel locale, e torna indietro. E...
Una delle prime cose che mi viene da pensare quando vedo prodotti come questi, curati da una televisione straniera, è: "ma in che paese viviamo?". La riflessione si fa ancora più profonda, se pensate che questa storia, scritta e diretta da Kosminsky (White Oleander), che sicuramente è più pro-palestinese che israeliana, è bene dirlo subito, è soprattutto una presa di coscienza inglese sugli errori commessi da loro stessi durante quel mandato, e più in particolare immediatamente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Detto questo, questa miniserie andata in onda su Channel 4 nel Regno Unito lo scorso anno, divisa in quattro puntate (3 da un'ora e venticinque minuti circa, più una conclusiva della durata di quasi due ore, per un totale di oltre sei ore di durata), che ho "scoperto" seguendo il programma The Fabulous Picture Show su Al Jazeera English (e che mi ha ricordato vagamente La donna che canta, ma forse solo perché i registi e una lunga intervista in proposito sono andate in onda a distanza di poche settimane dentro lo stesso programma), è uno splendido prodotto televisivo, con qualche concessione drammatica e qualche ridondanza (esempio pratico, la ripresa dell'ultima scena dell'episodio precedente sui titoli di testa di quello seguente) di troppo, ma senza dubbio ben girato, ben scritto, ben recitato, che affronta come detto un argomento delicato in maniera coraggiosa (così come il regista, sempre nell'intervista di cui prima, interviste che si svolgono sempre di fronte ad un piccolo pubblico, ha affrontato in maniera coraggiosa gli spettatori, chiaramente ebrei, che lo accusavano di aver fatto un film, o meglio una miniserie, filo-palestinese). L'espediente narrativo del diario permette al regista di portare avanti due film, o meglio due storie, che si svolgono a distanza di circa 60 anni, ma che sono strettissimamente legate (anzi, a dire il vero la storia più vecchia determina le scelte che dettano il "cammino" della storia più recente); le storie sono ottimamente sviluppate, e sono un mezzo per raccontare appunto l'inizio delle ostilità tra arabi ed israeliani nel 1948, e contemporaneamente per mostrare la vita di tutti i giorni di adesso in Israele, a Gaza, a Hebron, nel West Bank, ai check point umilianti a cui sono costretti i palestinesi ogni giorno.
Belle e convincenti le prove dei due protagonisti, entrambi molto giovani e quindi promettenti: Christian Cooke è Len Matthews da giovane, bello aitante e costantemente messo alla prova dalla vita; Claire Foy (già ne L'ultimo dei templari), bellezza asimmetrica e molto british, è Erin Matthews, un personaggio che, come dice ai Meyer prima di lasciare la loro splendida villa, durante la storia ha imparato molto. Comprimari non conosciutissimi, ma variegati ed interessanti. Itay Tiran, israeliano, è Paul (l'abbiamo visto in Lebanon); Katharina Schuttler, tedesca, è Clara (l'abbiamo vista in Carlos); Haaz Sleiman, libanese, faccia indimenticabile, è Omar (l'abbiamo visto in L'ospite inatteso; è anche in Nurse Jackie); Ali Suliman, palestinese, altra faccia riconoscibile, è Mohammed (l'abbiamo visto in grandi film quali Il tempo che ci rimane, Il giardino di limoni, Paradise Now, La sposa siriana, e anche in Homeland); particina breve, nella irriconoscibile parte di Jawda da vecchia, per la grande Hiam Abbass.
Ottima colonna sonora (c'è pure Bon Iver). Lo trovate in dvd su Amazon, oppure direttamente sul sito di Channel 4, ma attenzione, per quello che ho capito ci sono solo i sottotitoli inglesi (la serie è soprattutto in inglese, con alcune parti in ebraico ed in arabo). Se fosse un film, il voto sarebbe un 3,5/5.
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