I guardiani del destino - di George Nolfi (2011)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: ganzetto
2006, New York. David Norris è il più giovane membro del congresso (25 anni, più o meno), ed è in corsa per una poltrona al Senato. David è orfano sia di suo padre che di sua madre, ed ha perso pure il fratello più grande; ha grande determinazione, ma conserva sempre un carattere giocoso e a volte troppo casinista, che, visto il puritanesimo imperante negli USA, gli fa sfuggire sempre il traguardo quando ci arriva vicino. Anche stavolta, una sua foto con i pantaloni abbassati ad un festeggiamento, compromette la sua corsa al Senato proprio sul filo di lana. Al momento di ammettere la sconfitta, si ritira nei bagni dell'albergo dov'è alloggiato il suo comitato, per preparare il suo discorso. Si assicura che non ci sia nessuno, e comincia a ripassare. Dopo un po', dal bagno (degli uomini!) esce una giovane e bella ragazza, che si era imbucata ad una festa, quindi poi nascosta nel bagno degli uomini per sfuggire alla sicurezza, e, imbarazzata, non aveva in un primo momento risposto all'appello di David per capire se il bagno era vuoto. Tra i due scocca immediatamente la scintilla, il colpo di fulmine. David ispirato fa il suo discorso a braccio, sconvolgendo le previsioni, e questo gli dà la forza di tener duro e ricandidarsi 4 anni dopo, mentre nel frattempo comincia un nuovo lavoro. La ragazza misteriosa se n'è andata senza nemmeno fargli sapere il suo nome, ma casualmente, la mattina seguente David si imbatte in lei sull'autobus. A quel punto, si presentano, ed Elise, questo il suo nome, gli dà il suo numero di telefono. Strani personaggi col cappello, nel frattempo, stanno tramando per non farli incontrare di nuovo, ma Harry, quello che pare doversi occupare di David, si assopisce su una panchina del parco di fronte alla fermata dell'autobus, e l'incontro avviene. David quindi arriva a lavoro ed entra nella sala riunioni, dove trova una situazione a dir poco strana. Non si è accorto, al settimo cielo per aver incontrato nuovamente Elise, che tutte le persone nell'edificio sono come paralizzate; nella sala riunioni ci sono questi strani personaggi col cappello, insieme ad altri personaggi in tute da combattimento, che stanno scannerizzando l'amico e consulente per la sua campagna Charlie, anche lui paralizzato. Bloccato David dopo una breve fuga, quello che sembra il capo, Richardson, gli spiega la situazione. David, visto l'errore di Harry, ha assistito ad una cosa che nessuno dovrebbe vedere. Loro sono i guardiani del destino (the adjustment bureau), e si assicurano che tutte le persone seguano il piano che il Chairman (nella versione originale) ha scritto per tutta l'umanità; David ed Elise non sono destinati a stare insieme, secondo il piano. Lui non la deve richiamare, non la deve rivedere, non deve neppure provarci: non è scritto. Richardson brucia il biglietto col numero di Elise, e minaccia David: se ci proverà, verrà resettato. Memoria cancellata, dovrà ripartire da zero. L'amore di David sarà più forte di questa minaccia?
Intrigante storia tratta da un racconto breve del sempre validissimo Philip K. Dick, Adjustment Team, in italiano Squadra riparazioni; George Nolfi debutta alla regia rimanendo sceneggiatore (come sceneggiatore è autore di Timeline, Ocean's Twelve, The Sentinel e The Bourne Ultimatum), prendendosi molta libertà rispetto al racconto, attualizzandolo e romanticizzandolo, confezionando un prodotto dinamico, elegante, ironico e coinvolgente, che lascia poco spazio alla riflessione durante, ma, grazie al senso del racconto originale, spalanca grandi interrogativi per il dopo-film. Il cast vede come protagonisti principali il sempre un po' impacciato ma sempre simpatico Matt Damon, nei panni di David Norris, un politico che tutti vorremmo votare, e nella parte di Elise Sellas la sempre più stupenda Emily Blunt, di certo più espressiva di Damon, e della quale, se vi piacciono le donne e non le vamp, e non ve ne siete già innamorati con i suoi film precedenti, comincerà a mancarvi già sui titoli di coda (musicati da Richard Ashcroft). Tutti bravi i caratteristi di contorno, Michael Kelly è Charlie (ve lo ricordate in The Sopranos? Era l'agente Goddard), Anthony Mackie è Harry, John Slattery (il Roger Sterling di Mad Men, serie per cui si diletta pure a dirigere qualche episodio) è Richardson. Piccola ma importante parte per Terence Stamp (Thompson), per i più curiosi ci sono anche personaggi statunitensi famosi nei panni di loro stessi: Michael Bloomberg, come pure diversi giornalisti televisivi, Dan Bazile (WNYT), Betty Liu (Bloomberg Television), Jon Stewart (The Daily Show su Comedy Central), Chuck Scarborough (WNBC-TV ed NBC News) e alcuni consulenti politici quali Mary Matalin e James Carville.
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