Uomini di Dio - di Xavier Beauvois (2010)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: di 'iesa o no, grand'omini
Tibhirine, Médéa, sui monti dell'Atlante in Algeria. E' il 1996, e nell'Abbazia di Notre-Dame de l'Atlas, otto monaci francesi (in realtà erano nove, è una storia vera) portano avanti la tradizione, lavorando, pregando, dando lavoro alla povera gente del luogo ed intrattenendo rapporti di profonda amicizia e rispetto con loro, seppur di diversa religione. L'Atlante è un luogo idilliaco, ma la guerra civile algerina, che andò avanti dal 1991 al 2002, infuriava tutto intorno, e pian piano arrivò anche lì. I fondamentalisti islamici fecero una "visita", non proprio cordiale, all'abbazia; i monaci erano già da prima coscienti del pericolo che correvano, ma dopo quel primo incontro lo furono ancora di più. Il film prova ad immaginare i sentimenti provati dagli otto, prima e dopo il fatto, che portò poi (spoiler alert) ad un rapimento di sette di loro, nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, e alla loro successiva uccisione.
E' davvero un bel film questo lavoro dell'attore, sceneggiatore e regista francese, a dire il vero poco conosciuto fuori dalla Francia, almeno fino all'uscita di Uomini di Dio. E' naturalmente una storia tragica e straziante, quella vera del rapimento e del massacro (furono ritrovate solo le loro teste) degli otto monaci francesi, ma è ammirevole come Beauvois la tratta. Passa una buona prima parte del film a raccontarci la vita, semplice e piena di fede e di lavoro, dei monaci, e soprattutto della loro completa integrazione e interazione con la popolazione locale, con scene anche molto poetiche. Poi, nella seconda parte, il regista è bravo a condurre in avanti due sentimenti forti: il primo, la tensione, la certezza di essere un bersaglio, il secondo, la forza della fede e la (ancora una volta) certezza di essere nel giusto rimanendo, no matter what. Bravi, tutti, gli interpreti francesi, Lambert Wilson (Christian; l'avete visto, utilizzato spesso nelle parti da cattivo, anche a Hollywood) e Michael Lonsdale (Luc) i più riconoscibili anche dai meno esperti. Un film sulla fede anche per chi ne sta normalmente lontano.
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