No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120403

good


Good - L'indifferenza del bene - di Vicente Amorim (2010)

Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)
Giudizio vernacolare: lulì era più duro der granito dé

Germania, 1933. Il professor John Halder, che insegna letteratura all'Università con passione, è un uomo tranquillo, buono e compassionevole, quello che si definirebbe senza dubbi una brava persona, con diversi problemi familiari. La moglie Helen è fragilissima di nervi, i due figli reclamano attenzioni, e la di lui madre, che vive con loro, è affetta da demenza senile. Il tutto fa si che la sua vita sia piena e soddisfacente solo nella solitudine del suo studio, oppure durante le sue ore a scuola. Ha un grande amico, Maurice, uno psicologo di origine ebrea, con il quale condivide passioni, felicità ed inquietudini. La vita di John comincia a prendere una strada diversa quando pubblica un libro, che prendendo spunto dalla sua travagliata vita familiare, suona come un qualcosa pro-eutanasia. Mentre la dirigenza del Partito Nazista si rivela interessata alle teorie di Halder (per sostenere la propria propaganda) e dunque ad arruolare il suo autore, facendolo divenire una figura importante, John cede alle attenzioni a lui rivolte da una sua giovane, bella ed intraprendente alunna, Anne, e l'amico Maurice comincia a preoccuparsi seriamente per l'insostenibilità delle persecuzioni contro gli ebrei da parte del regime. Sorprendentemente, John sembra non accorgersi dell'abisso verso il quale quegli uomini stanno trasportando la nazione e buona parte del mondo...

Good è uno di quei film potenzialmente buoni, ma effettivamente mal riusciti e che difficilmente possono piacere fino in fondo, per i quali se si scava un po', si riesce a capire qualcosa sul perché, visto che è un po' difficile spiegarlo: la storia è interessante, gli attori sono bravi, il film non è girato male, ma, a guardarlo, dà esattamente l'impressione di un'occasione perduta. Ecco quindi che le voci e le curiosità che si trovano, ad esempio, su imdb.com, possono aiutare. Il film, ispirato alla pièce teatrale dell'inglese C.P. Taylor e sceneggiato da John Wrathall, doveva essere diretto dalla danese Lone Scherfig (An Education, Italiano per principianti), ma è stato poi affidato allo sconosciuto Amorim, regista nato in Austria ma cresciuto in Brasile. I due ruoli principali, quelli di John Halder e dell'amante Anne, dovevano essere interpretati rispettivamente da Hugh Jackman e da Romola Garai: per motivi diversi i ruoli sono poi andati a Viggo Mortensen e Jodie Whittaker. Seppure quest'ultimo cambio potrebbe anche essere visto come positivo, non è detto che lo sia. Il film, interamente girato in Ungheria, non decolla mai; l'espediente narrativo della musica nei momenti topici non conferisce pathos, l'interpretazione più sentita pare essere quella dell'ottimo Jason Isaacs (Maurice), che purtroppo la parte relega in una parte importante ma tutto sommato marginale. Insomma, un film non troppo riuscito, forse a causa dei troppi passaggi di mano. Nel cast anche Mark Strong nella parte di Bouhler. In Italia è uscito direttamente in dvd.

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