No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120419

Via Cile numero 672


Chile 672 - di Pablo Bardauil e Franco Verdoia (2006)

Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: par d'esse a sciangai

Buenos Aires, Argentina, quartiere di San Telmo. Nel condominio di via Chile, al numero 672, vive un bel campionario di personaggi. Nelson è l'autista dello scuolabus, il suo matrimonio è in crisi e sua figlia è insopportabile. Instaura uno strano vincolo con la piccola Macarena, di nove anni, che lui porta ogni mattina a scuola. Malena è un'attrice di mezza età che dopo una brutta depressione, cerca di riprendere a recitare. Silvia è una giovane che ha ricevuto un'educazione strettamente cattolica, e questo l'ha portata a vivere una vita piena di paure e sensi di colpa. Simona, un'italiana dai costumi molto spregiudicati, che cerca di risolvere i suoi problemi economici portandosi a casa più uomini che può; non ufficialmente una prostituta, si attira le ire di alcuni condomini, fomentati da un'odiosa specie di caposcala, perché quando fa l'amore fa pure troppo chiasso.

Film di debutto dei due registi argentini Bardauil e Verdoia, che ha l'intenzione di raccontare vari modi di affrontare la tremenda crisi del 2001, Chile 672 è un curioso film corale a bassissimo budget che fu presentato in alcuni festival, ma non ha mai varcato i confini argentini come distribuzione nelle sale. Da alcuni giudicato troppo pretenzioso, ha effettivamente grossi limiti tecnici, ma ha dalla sua una oppressiva e continuativa sensazione di claustrofobia, alcuni momenti divertenti ed altri di vera tensione. Recitazioni così così, idea non originalissima, ma se visto, non passa inosservato e rimane in mente.

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