Black Death - Un viaggio all'inferno - di Christopher Smith (2011)
Giudizio sintetico: si può vedere (2,5/5)
Giudizio vernacolare: un è stupidissimo eh
L'Inghilterra, dal 1347 in avanti, fu investita da una pandemia di peste bubbonica. In un monastero ormai circondato dalla tremenda malattia, sopravvive con alcuni confratelli Osmund, che in preda a tremendi sensi di colpa ama, naturalmente di nascosto dagli altri, una ragazza, Averill. La convince a fuggire lontano dal monastero, sperando di farla sopravvivere; Averill gli propone di raggiungerla, e gli dà un appuntamento, in mezzo alla foresta di Dentwich, per alcuni giorni, dopo di che, se lui non si presenterà, se ne andrà per la sua strada. Osmund è combattuto, ma quando alle porte del monastero si presenta Ulrich, un emissario del vescovo, accompagnato da una spedizione di spietati mercenari, coglie l'occasione al volo. Ulrich, infatti, ha bisogno di una guida di quelle parti, che indichi al gruppo la strada per raggiungere un certo villaggio, dove è giunta voce che l'epidemia non è arrivata. Gli ecclesiastici sospettano che la ragione sia dovuta alla presenza di un negromante, che resuscita i morti e protegge il detto villaggio dalla peste.
Black Death, film inglese uscito in Italia direttamente in dvd lo scorso anno, è un discreto film storico/horror, diretto dal regista del film semi-culto Severance - Tagli al personale. Oltre ad un ottimo cast e ad un'ambientazione senza dubbio eccellente, Black Death è un film all'apparenza non sensazionale ma ben scritto, ben diretto e ben recitato, che piacerà senz'altro a chi non disprezza lo splatter e le ambientazioni medievali. C'è da sottolineare, però, che dentro a Black Death c'è pure una non troppo sommessa critica alla Chiesa cattolica romana, che vi sarà ben chiara nell'ultima parte del film, me che si insinua fin dall'inizio nello spettatore.
Osmund è il giovane Eddie Redmayne, che a breve vedremo sugli schermi italiani co-protagonista di My Week with Marilyn, Ulrich è l'ormai mitico Sean Bean (l'Eddard Stark di Game of Thrones), abbonato alle messe in scena medievaleggianti. C'è pure un'altra attrice del cast di Game of Thrones, l'olandese Carice van Houten (anche in Black Book), qui nei panni di Langiva, strana e magnetica come sempre, e la faccia indimenticabile di John Lynch, che per me sarà sempre il Bobby Sands di Scelta d'amore. Non male.
1 commento:
A me John Lynch rimane sempre in mente come il Paul Hill di "In the name of the father", ma sarà che non ho visto Scelta d'amore.
A proposito di Carice Van Houten, popò di personaggino che fa in Games of Thrones. Lo sapevi che doveva interpretare Queen Ceresei in origine?
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