No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130219

fantasmi

Les Revenants - di Fabrice Gobert - Stagione 1 (8 episodi; Canal +) - 2012




Francia. In una piccola cittadina di montagna, immersa nel verde, vicino a bellissimi boschi, circondata da corsi d'acqua, vicina a una grande diga, una cittadina molto ordinata, dove tutto è sussurrato e tutti sono molto formali, una cittadina che ha vissuto i suoi drammi (molti anni prima la cittadina era proprio sotto la diga, che si ruppe provocando un disastro; solo pochi anni prima un autobus che portava in gita dei ragazzi della scuola locale cadde in una scarpata, facendo morire tutti i passeggeri; qualche suicidio, addirittura un accoltellatore seriale che mangiava i fegati delle vittime, tutte donne giovani), in questa cittadina, improvvisamente, i morti ritornano. Prima Camille, una ragazzina morta nell'incidente dell'autobus, che torna a casa, trova la sorella gemella Lena cresciuta ed i genitori, Jérome e Claire, separati (proprio a causa dell'incapacità di superare la perdita e di elaborare il lutto). Poi Simon, un giovane suicidatosi anni prima, che torna cercando Adèle, con la quale doveva sposarsi; nell'appartamento dove viveva Adèle adesso abita Julie, medico solitario, vittima di un trauma mai superato. Adèle adesso sta con Thomas, il capo della polizia locale, e vive con lui e la figlia Chloé. Poi Serge, l'accoltellatore cannibale, e un bambino, che sembra muto, e sceglie proprio Julie per cercare una "sistemazione". Lei lo chiamerà Victor, ma lui, in realtà, si chiama(va) Louis.
I vivi non sanno come reagire. Ognuno lo fa a modo proprio, visto soprattutto che i morti che tornano mettono proprio i vivi di fronte ai drammi non superati; c'è da aggiungere che la maggior parte dei morti viventi, non sa di essere morta, e non ricorda assolutamente niente: saranno i vivi a spiegar loro le loro morti.
Oltre ai drammi del passato, però, in città e nei dintorni cominciano ad accadere altre strane cose: appaiono cicatrici inspiegabili, sui corpi dei vivi e dei morti, la diga comincia ad abbassarsi di livello ed i tecnici non riescono a trovare una spiegazione, dalle fogne affiorano sporcizia ed animali, si verificano black out sempre più frequenti.

Les Revenants è una delle grandi sorprese del finale del 2012. Prendendo spunto dal film omonimo del 2004 di Robin Campillo, che non ho avuto modo di vedere ma del quale ho letto recensioni pessime, Canal + ha messo in piedi una serie televisiva che tutti quanti, e devo ammettere anche io, hanno paragonato a Twin Peaks, e che riesce a mettere angoscia, più che terrore, nello spettatore, mostrando zombies che non sono come quelli che il cinema ci ha abituato ad immaginare: quelli di Les Revenants non sono quelli di The Walking Dead, infatti, bensì persone smarrite, in tutto e per tutto simili ai vivi, forse un poco più pallide e costantemente affamate. Ma, episodi misteriosi a parte, il messaggio prepotente di Les Revenants è quello che i morti che tornano servono a mettere i vivi dinnanzi alle loro responsabilità, e davanti alle loro paure, ai loro drammi irrisolti, alle loro bugie.
Molto europeo, anzi, molto francese, Les Revenants è una visione intrigante e, come detto, inquetante ed angosciante, ma che non dimentica l'ironia qua e là. Girato interamente in Alta Savoia, prevalentemente a Seynod e presso la diga di Tignes, è davvero un ottimo prodotto. Fotografia e regia all'altezza, cast quasi tutto indovinato; ottime le prove di Frédéric Pierrot (Jérome), Anne Consigny (Claire), Clotilde Hesme (Adèle), e soprattutto quella di Céline Sallette (Julie). A vincere, però, sono i giovani: le prove di Yara Pilartz (Camille) e di Swann Nambotin (Victor/Louis) sono davvero impressionanti. Molti attori li avete già visti, se non siete completamente a digiuno di cinema francese: pensate che addirittura ci sono entrambi i protagonisti dello splendido Angèle et Tony.
Ultima, ma non meno importante, la colonna sonora. E qui, nonostante negli ultimi anni siano un po' in flessione negativa, i Mogwai hanno fatto un grande lavoro, e la musica risulta una delle armi vincenti della serie.
Non si hanno notizie di una distribuzione sulle televisioni italiane. Ma si sa per certo che nel 2014 andrà in onda, in Francia, la seconda stagione: e questo è un bene, perché in effetti la parte che lascia un po' più a desiderare è proprio il finale/non finale della prima.
Se deciderete di vedere Les Revenants, rimarrete piacevolmente sorpresi.

2 commenti:

Filo ha detto...

l'argomento personalmente non mi ispira (zombie/morti ecc.).
Mi interesserebbe vedere una produzione francese in merito, quello sì.

Dantès ha detto...

è la seconda recensione positiva che leggo. per quanto faccia fatica a seguire i serial (tranne pochissimi e stiracchiatissimi nel tempo, tipo lost o dexter), mi sa che stavolta vince la curiosità