No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130221

storia horror americana

American Horror Story - di Ryan Murphy & Brad Falchuk - Stagioni 1 (Murder House, 12 episodi; FX) e 2 (Asylum, 13 episodi; FX) - 2011/2013



Murder House
La famiglia Harmon si trasferisce dalla fredda Boston all'assolata Los Angeles, e si sistemano, indebitandosi fino al midollo, in una casa d'epoca, quasi un piccolo castello. L'hanno pagata poco, però, rispetto a quello che poteva essere il valore di mercato. Il perché è presto detto: la casa, lo scopriranno presto, rientra nel tour dell'orrore (che esiste veramente), visto che fin da quando è stata costruita, la casa è stata teatro di morti violente ed episodi davvero poco chiari (inizialmente, come vuole la legge statunitense, gli Harmon sono stati messi al corrente solo dell'ultimo omicidio/suicidio della coppia gay precedentemente proprietaria). E c'è di più: i morti senza pace, passati alla loro condizione dentro quella casa, continuano, per così dire, a frequentarla. Non certo lo scenario più adatto a ricostruire un rapporto che ormai sembra sfasciato. Infatti, il motivo di questo "nuovo inizio" in un altro luogo, sono le vicende familiari degli Harmon. Benjamin detto Ben, psichiatra, è stato scoperto avere una relazione con una sua studentessa, Hayden, proprio mentre la moglie Vivien era incinta, e stava per avere un aborto spontaneo. I due cercano appunto di ricostruire il loro rapporto, lontano da Hayden, ma strappano dalle sua amicizie la figlia Violet, che si rinchiude in se stessa. A mettere la ciliegina sulla torta di un'atmosfera piuttosto opprimente, i vicini di casa: Constance Langdon, bella donna in là con gli anni, con molte storie alle spalle, e che conserva una certa spocchia. Una volta viveva nella casa acquistata dagli Harmon, adesso in quella a fianco. Con lei il figlio Tate, uno dei primi pazienti di Ben, la figlia Adelaide, con la sindrome di Down, e anche un altro figlio deforme, che viene tenuto nascosto e incatenato. Pian piano, ecco arrivare altri personaggi quantomeno inquietanti, come Larry Harvey, ex compagno di Constance ed anche lui coinvolto in un fatto terribile avvenuto dentro la casa, e Moira O'Hara, la governante che sembra essere un tutt'uno con la casa, e che possiede una rara particolarità...



Asylum
Teresa e Leo, due sposini novelli, stanno facendo un viaggio di nozze fuori dall'ordinario. Entrambi incuriositi, e diciamo perfino eccitati dai luoghi dell'orrore, stanno visitando quello che una volta era Briarcliff Manor, originariamente un istituto psichiatrico. Proprio lì, infatti, e così ci spostiamo nel 1964, viene rinchiuso il giovane benzinaio Kit Walker, sposato con una ragazza di colore e continuamente disturbato dai giovani bianchi razzisti locali, dopo essere stato accusato di essere il serial killer chiamato Bloody Face, visto che scuoiava le sue vittime e con una si era fatto una maschera che indossava quando commetteva infamità. L'istituto, gestito inizialmente dalla chiesa romana, viene diretto col pugno di ferro dalla suora Sister Jude, che prende ordini da monsignor Timothy Howard, ambizioso giovane vescovo, che però lascia mano libera alla suora. Braccio destro di Sister Jude è Sister Mary Eunice. Mentre Kit, sostenendo la sua innocenza, cerca di adeguarsi alla vita del manicomio,  e stringe una tenera amicizia con Grace, ricoverata per aver sterminato la sua famiglia, anche se dai modi di fare non si direbbe, una altrettanto ambiziosa giornalista locale, Lana Winters, entra a Briarcliff ufficialmente per scrivere un articolo sul panificio gestito dalle suore col lavoro degli internati, ma si scontra presto con Sister Jude, che capisce al volo le intenzioni reali della giornalista, e cioè scrivere un pezzo che denunci le atrocità ivi commesse. Sister Jude va all'attacco, e facendo leva sull'omosessualità della Winters, che in effetti vive insieme all'insegnante Wendy Peyser, fa rinchiudere dentro lo stesso istituto la giornalista. Come se non bastasse, alle dipendenze di monsignor Howard c'è pure il sinistro dottor Arthur Arden, che compie strani esperimenti sugli internati.

La nuova creatura di Ryan Murphy (creatore di Nip/Tuck e Glee) e Brad Falchuk, fido collaboratore di Murphy da Nip/Tuck (insieme, nel 2008, avevano tentato di avviare una serie su un ginecologo transessuale, Pretty/Handsome, che dopo il pilot rifiutato da FX non ebbe seguito), con due stagioni già concluse, è una delle new sensation della televisione statunitense, e l'eco si è già fatto sentire forte e chiaro anche dalle nostre parti. Ispirata alle serie antologiche autoconclusive (anche se AHS si propone stagioni autoconclusive, anziché episodi), tipo The Twilight Zone (Ai confini della realtà da noi), si prefigge una sorta di viaggio nel mondo del male, e un omaggio a tutto il genere horror, cambiando storia, sfondo, epoca ad ogni stagione, ma conservando una buona parte del cast, che cambia semplicemente personaggio.
La prima stagione è leggermente più ironica, un po' più divertente, mentre la seconda è decisamente più cupa, anche se introduce forse troppi elementi sovrannaturali, alcuni dei quali poco interessanti o mal sviluppati; nonostante questo, l'elemento tensione è probabilmente migliore in Asylum rispetto a Murder House. Detto questo, la serie è di quelle da seguire, a prescindere dal fatto che l'horror sia o no il vostro genere preferito.
Le regie sono buone, a volte ottime, la messa in scena volutamente cupa, gli scenari spesso giustamente inquietanti. Il cast ha presenze che si sopportano (Dylan McDermott, che è Ben Harmon prima e Johnny Morgan dopo, Joseph Fiennes che è monsignor Timothy Howard in Asylum), altre buone (Evan Peters che è Tate Langdon prima, Kit Walker dopo, Zachary Quinto che è Chad Warwick prima, Oliver Thredson dopo, Taissa Farmiga - si, la sorella piccola di Vera - che interpreta Violet Harmon in Murder House, Lizzie Brocheré - si, l'attrice francese vista in The Hour - nei panni di Grace in Asylum, il grande James Cromwell che interpreta il dottor Arden in Asylum, Connie Britton - Tami Taylor in Friday Night Lights - che è Vivien Armon in Murder House, Denis O'Hare - il favoloso vampiro Russell Edgington in True Blood - nei panni di Larry Harvey), e alcune, forse non a caso tutte donne, irrinunciabili. Sto parlando di Lily Rabe, nella prima stagione marginale nei panni di Nora Montgomery, ma nella seconda indispensabile e davvero bravissima nella sua interpretazione di Sister Mary Eunice; praticamente sconosciuta prima di questa opportunità, l'avevamo intravista in una particina in Love & Secrets (in originale All Good Things). Ci conforta sapere che sarà presente nel cast della terza stagione: davvero una scoperta brillante.
Sto parlando pure di Sarah Paulson, anche lei marginale in Murder House (era la medium Billie Dean Howard), ma praticamente protagonista, nei panni di Lana (Banana) Winters in Asylum. Sconosciuta ai più anche lei, ma chi frequenta fassbinder sa che io ve l'avevo "sottolineata" in occasione delle recensioni di Studio 60 e di Game Change. Confermata anche lei tra gli applausi per la terza stagione. Ma naturalmente sto parlando anche e soprattutto dell'intramontabile, bellissima e sensuale ancora oggi a 63 anni, bravissima Jessica Lange, Constance Langdon in Murder House e Sister Jude in Asylum, sempre spaventosamente intensa e premiata con l'Emmy per la prima stagione. Parlando di donne e di cast, voglio spendere anche qualche riga per ricordarne qualche altra. La per me mitica Frances Conroy, non solo per Six Feet Under, anche lei presente in entrambe le stagioni, nella prima era Moira O'Hara anziana, nella seconda l'Angelo della Morte (Shachath), confermata per la terza. E poi alcune special guest. Nella prima stagione ci sono Kate Mara (HaydenMcClaine), che stiamo rivedendo al fianco di Kevin Spacey in House of Cards, del quale parleremo presto, Alessandra Torresani (Stephanie Boggs), già Zoe Graystone in Caprica, Mena Suvari (Elizabeth Short, The Black Dahlia), che non credo abbia più bisogno di presentazioni.
Nella seconda stagione ci sono Chloe Sevigny (Shelley), anche lei credo ormai la conosciate abbastanza, Clea DuVall (Wendy), vista in Carnivàle e ultimamente in Argo, e la sempre bravissima Franka Potente nei panni di una sedicente Anna Frank. Sempre nella seconda stagione, ma parlando al maschile, due ottimi camei per due caratteristi di lunga data, Mark Margolis nei panni di Sam Goodwin, e Ian McShane nei panni spietati e divertentissimi di Leigh Emerson.
Una serie, e due stagioni, tutte da godere, al netto di qualche difetto innegabile. Tutti pronti per l'autunno di quest'anno, quando partirà la terza stagione.

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